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Sollier come Guttmann, la maledizione del Torino

L’ex centrocampista del Perugia, oggi scrittore, ha svelato un retroscena: “Nel ’76 battemmo la Juve con il nostro Perugia, e nessuno degli amici granata ci riconobbe quel merito. Fin quando non ci riconosceranno il merito per quel risultato il Torino non vincerà più nulla”.
A cura di Alessio Morra
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Non è vero ma ci credo. La superstizione, nel bene o nel male, è assai presente nel mondo del calcio. Tanti calciatori hanno dei riti, come molti allenatori e molti presidenti, si pensi ad esempio all’ex proprietario del Cagliari Massimo Cellino. E anche la sfortuna, per parecchi, conta moltissimo. I tifosi del Benfica devono ancora oggi fare i conti con l’anatema di Bela Guttmann, grandissimo allenatore del club portoghese con cui vinse due volte la Coppa dei Campioni negli anni Sessanta. Guttman dopo il secondo successo pretese un aumento d’ingaggio, che gli fu negato e quando andò via sbattendo la porta disse: “D’ora in avanti il Benfica non vincerà più un torneo internazionali”. Nei cinquantatré anni successivi il club di Lisbona ha giocato e perso otto finali consecutive. Un’anatema simile ha lanciato verso il Torino l’ex centrocampista del Perugia Paolo Sollier, che all’epoca salutava i tifosi della sua squadra con il ‘Pugno chiuso’ e che dopo aver terminato la carriera è diventato scrittore.

L’anatema di Sollier – Ultima giornata del campionato 1975/1976. Il Torino ospita il Cesena, mentre la Juventus gioca a Perugia. Le due squadre torinesi si giocano il titolo. I bianconeri perdono 1-0 in Umbria e i granata con Pulici e Graziani in attacco, Claudio Sala, Pecci e Zaccarelli a metà campo, Castellini in porta e Radice in panchina conquistano per l’ultima volta il titolo. Sollier, intercettato da toronews.it a proposito di quell’ultima giornata ha detto: “Rompo sempre le scatole agli amici e tifosi granata. Loro non hanno riconosciuto il giusto merito per quell’impresa del Perugia. Se non avessimo battuto la Juventus all’ultima giornata, forse lo scudetto non sarebbe andato al Toro. E ancora oggi dico che fino a quando non ci riconosceranno questa cosa, pubblicamente, con una serata a tema o anche solo una cena, non vinceranno più nulla. Un semplice e pubblico grazie e l’anatema svanirà”. Da quel giorno il Toro ha chiuso il campionato al secondo posto nel 1985, al terzo nel 1992, anno in cui raggiunse la finale di Coppa Uefa. Mentre nel 1993 vinse la Coppa Italia.

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