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L’Afro Napoli United chiama Balotelli: “Vieni a giocare da noi”

La squadra di dilettanti, composta per lo più da immigrati, manda un messaggio all’attaccante del Liverpool ancora senza maglia per la stagione appena cominciata: “Noi afronapoletani saremmo felicissimi di ospitare un fratello afroitaliano”.
A cura di Alberto Pucci
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Tutti cercano Balotelli, ma nessuno se lo piglia. Si potrebbe riassumere in questo modo la paradossale situazione del giocatore del Liverpool, rimasto ai margini del progetto di Brendan Rodgers per la stagione appena cominciata in Inghilterra. Prigioniero di un ricco contratto e di una fama tutt'altro che positiva, l'attaccante dei "Reds" non ha ancora trovato una squadra a pochi giorni dalla chiusura ufficiale del calciomercato. Al di là del tiepido gradimento della Sampdoria, "Super Mario" sta trovando diverse difficoltà nel farsi accettare da molte società e ha già detto di no ad alcune proposte. Tra queste, anche quella di Marco Amelia: suo ex compagno al Milan e oggi presidente onorario della Lupa Castelli, club di Lega Pro. L'ex portiere aveva lanciato un salvagente a Balotelli spiegando che: "In questo momento ha bisogno di purificarsi e perché non lo vuole più nessuno". Un invito al quale Mario aveva risposto con un tweet di ringraziamento e di elegante rifiuto.

A distanza di giorni dalla proposta di Amelia, l'ex attaccante del Milan ha ricevuto l'ennesima offerta particolare. A convocare il giocatore è stato l'Afro Napoli United, società che milita nel campionato di Prima Categoria della Figc in Campania, che ha scritto una lunga lettera aperta tramite Facebook a Balotelli. Dopo aver ricevuto il sostegno di Koulibaly, che recentemente ha fatto visita ai ragazzi dell'Afro Napoli United, i responsabili di questo particolare club hanno voluto provarci anche con la punta italiana: "Caro Mario, ti scriviamo perché siamo certi che più di una cosa ci leghi – si legge nella lettera inviata al giocatore – Sappiamo che ami Napoli e conosciamo le tue origini africane, che per te sono un orgoglio".

"Il nostro calcio è ben diverso dal tuo. I nostri calciatori, per vivere, fanno gli idraulici, i muratori, i tuttofare, i camerieri e alcuni sono dovuti andar via, in Calabria, e campano raccogliendo le arance e i pomodori. Inutile dirti che per i nostri ragazzi sei un mito, un modello da seguire e ti imitano anche nel look. Forse è utopistico immaginare che tu possa mandare a quel paese il calcio dei potenti, dei milioni e delle tv che ti usa e non ti comprende allo stesso tempo, ma vieni a giocare con chi fa il calcio per amore e per passione, anche solo per un giorno. Noi afronapoletani saremmo felicissimi di ospitare un fratello afroitaliano".

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