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L’aereo dell’Italia Mundial non sarà demolito, finirà nel museo di Volandia

Buone notizie per il velivolo che ospitò Zoff, Causio, Pertini e Bearzot intenti a giocare a scopone durante il viaggio di ritorno dalla Spagna all’Italia nel 1982.
A cura di Maurizio De Santis
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Zoff con Pertini, Causio con Bearzot. La Coppa del Mondo in un angolo del tavolo, in mezzo le carte e una partita di scopone immortalata in un'immagine emblematica per l'Italia campione in Spagna che fa ritorno a casa dopo aver battuto la Germania e alzato il trofeo battezzato dall'esultanza del Presidente partigiano. E' la foto che vale un'impresa realizzata soffrendo fino all'urlo liberatorio di Tardelli, alla puntura di Spillo e al tocco di Pablito Rossi. Un istante, un tassello di storia patria e di vita sportiva raccontato a bordo dell'aereo che riportò gli Azzurri in Italia.

Il DC9 32 che accompagnò la Nazionale sarà donato alla Fondazione Museo dell'Aeronautica Volandia, accanto ad altri preziosi cimeli della storia italiana, scongiurando così il rischio di una sua distruzione. Grande soddisfazione da parte del presidente di Alitalia Luca Cordero di Montezemolo: "Siamo davvero felici che questa vicenda si concluda nel migliore dei modi. Alitalia ha sempre cercato di evitare che un simbolo della memoria nazionale andasse perduto. In quello scatto sono rappresentate alcune delle figure più amate e care a tutti gli italiani. La scelta è ricaduta su Volandia, l'unico che, grazie ai suoi ampi spazi, può conservare l'aereo nella sua integrità".

Sospiro di sollievo dunque per i romantici del calcio e non solo che hanno rischiato di vedere distrutta  un'icona del trionfo Mundial. Il velivolo giaceva in un hangar a Fiumicino, e rischiava infatti di essere demolito. Per preservarne la memoria la Federcalcio aveva comunque deciso che almeno una parte di esso venisse salvata: quel ‘salottino’ che accolse i quattro giocatori di carte, seduti su 4 sediolini e un tavolino di legno davanti, è un cimelio da consegnare ai posteri, da custodire gelosamente nelle curve della memori all'interno del Museo del Calcio di Firenze. Fortunatamente l'intero aereo sarà conservato nella struttura nei pressi di Malpensa. Una buona notizia anche per la Federcalcio che ha cercato con Aitalia di trovare assieme una soluzione, un escamotage che potesse lasciare intatto quell'angolo di mondo, quel pezzo di storia che dipinse d'azzurro la notte di Madrid e del Santiago Bernabeu. Ventiquattro anni prima di Berlino 2006 e del quarto alloro iridato.

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