L’addio di Conte in lacrime: “Oggi fa più male di ieri. Ma ora tutti ci rispettano”
Rabbia. Amarezza. Delusione. L'adrenalina scorre via lenta. Per Conte non c'è né ci può essere il riposo del guerriero. "Oggi è peggio di ieri, perché abbiamo realizzato che è finita per davvero", dice il ct nelle ultime ore a Montpellier, prima che le strade – la sua e quella dell'Italia – si separano. In Inghilterra lo attendono a braccia aperte: a Londra il Chelsea aspetta solo che trasmetta alla squadra la stessa carica emotiva, agonistica, lo stessa applicazione degli schemi, l'abnegazione ai calciatori, metodo e organizzazione, grinta e mai mollare che hanno scandito le prestazioni degli Azzurri all'Europeo.
Una nuova vita e una nuova avventura. L'ormai ex ct ha il futuro spalancato di fronte, la Premier è una finestra che s'affaccia sull'orizzonte. E anche se il colore è sempre più Blues – come il cielo e il mare – ‘a mano a mano' che i minuti passano a Conte dispiace profondamente lasciare la creatura che aveva allevato alla sua maniera, in poco tempo (non ne aveva molto a disposizione). Gli sembra di abbandonare il lavoro a metà e allora ecco che mormora "il mio non è un addio, ma un arrivederci senza rimpianti".
Dispiace, dispiace per i ragazzi, che hanno dato tutto ma un obiettivo lo abbiamo raggiunto, adesso tutti ci rispettano.
Conte ha salutato tutti i compagni d'avventura che lo hanno affiancato nel lavoro alla guida della Nazionale. "Ringrazio lo staff, i cuochi, i magazzinieri. E' stato un onore avere a che fare con tutte queste persone. Un particolare ringraziamento va ad una persona: è Lele Oriali, che ho avuto il piacere di conoscere, con valori umani belli. Ringrazio il presidente, è stata un'esperienza straordinaria, mi auguro che sia un arrivederci e non un addio".
Il futuro è oggi, il testimone passa al neo ct. "Auguro il più grande bene possibile a Ventura: lasciamo una traccia importante, che è quella del lavoro. Abbiamo tenuto testa ai campioni d'Europa e del mondo".