L’addio al calcio di Rogers: “Avrei dovuto trovare prima il coraggio di dichiarare di essere gay”
Questa volta la sua sembra una scelta definitiva. Robbie Rogers ha deciso, per la seconda volta, di appendere le scarpette al chiodo. L'ormai ex calciatore classe 1987 ha scelto dunque di lasciare il mondo del calcio, da cui si allontano per la prima occasione nel 2013 quando dichiarò pubblicamente la sua omossessualità. Erano i tempi del Leeds, con Rogers che però decise di riprendere, trasferendosi in patria ai Los Angeles Galaxy. Adesso però è arrivato il momento dello stop decisivo, per il ragazzo non senza una serie di rimpianti.
Il rimpianto di Rogers
In una lunga intervista, Rogers ha parlato del suo passato e del rimpianto di non aver dichiarato subito la sua omosessualità, quando ha vestito la casacca di OC Blue Star, Columbus Crew e appunto Leeds. Queste le sue parole riportate da Golssip: "Da bambino sognavo di diventare un calciatore professionista e di rappresentare il mio paese davanti al mondo. Quando ero un adolescente però la paura e la vergogna mi hanno consumato. A un certo punto quel bambino impaurito che era dentro di me ha deciso che per inseguire il suo sogno doveva sacrificare parte di se stesso e nascondere la propria sessualità anziché mostrarla pubblicamente. I miei anni più felici da giocatore di calcio sono stati quelli in cui ho potuto attraversare lo stadio alla fine della partita e raggiungere alla fine del tunnel il mio compagno e mio figlio che erano lì ad aspettarmi. Il mio unico rimpianto in 11 anni di carriera, sono quelli che ho passato nascondendomi".

La vita privata di Rogers
Tra i primi atleti americani a fare coming out, Robbie Rogers da anni è il compagno di un noto personaggio televisivo americano. Si tratta dello sceneggiatore e produttore Greg Berlanti, con il quale ha avuto un figlio di nome Caleb tramite gravidanza in surrogato. Spesso e volentieri Berlanti e Caleb hanno accompagnato pubblicamente Rogers, assistendo in tribuna alle sue partite con i LA Galaxy.
Il ringraziamento dell'ormai ex calciatore
E Rogers ha voluto ringraziare, tifosi, compagni di squadra e allenatore per essergli stati sempre vicini, superando paure e situazioni non semplici: "Avrei voluto trovare il coraggio, che tanti hanno condiviso con me negli ultimi 5 anni, di vivere apertamente e onestamente come una persona gay. Queste persone mi hanno aiutato a superare le mie paure e a tornare a giocare. Sono i ragazzi che mi mandano lettere ogni settimana. Voglio dire loro grazie. Il risultato di cui sono più orgoglioso nella mia carriera è l’aver creato uno sport più aperto per voi. Niente della mia carriera sarebbe stato possibile senza i miei compagni e fratelli fuori e dentro il campo, senza gli LA Galaxy e Bruce Arena che mi ha visto come un giocatore e non come una distrazione o senza i fan che mi hanno giudicato per il mio impegno in campo e non per la mia sessualità. Infine non sarebbe stato possibile senza la mia famiglia che mi aiutato negli alti e bassi e mi ha supportato nell’inseguire i miei sogni e ancora lo fa».