L’accoglienza per Higuain? Portiamogli 3 chili di mozzarelle
Come accogliere Higuain? Napoli se lo chiede da più di una settimana grazie (o ‘per colpa') delle Nazionali. Ci sono gli integralisti che vorrebbero un faccia a faccia diretto con il numero nove argentino, apostrofandolo durante l'incontro come meglio riescono. C'è chi, invece, menzionando la tendenza del Pipita a ingrassare, pensa a sfotto' culinari e alla più classica ‘bilancia' da mettere in bella mostra con una coreografia da esporre nella serata della gara. Gira voce che al momento di un'eventuale sostituzione, Higuain non verrà salutato con una pañolada alla spagnola, coi fazzoletti bianchi che vengono sventolati in segno di protesta, ma da una pañotada, con i fazzoletti sostituti da tovaglioli indossati come nelle migliori osterie della città.
A qualcuno, quelli che ‘core ‘ngrato' ha lasciato il loro cuore a pezzi, magari scapperà un velo di tristezza per quel che è stato e ‘un giorno all'improvviso' non è stato più. Altri proveranno ad anestetizzare il ricordo con la scaramanzia silente: per la serie… meglio non svegliare il can che dorme. Altri ancora provano a ritagliarsi una posizione super partes all'insegna del ‘facciamo il tifo per la maglia', ‘sosteniamo il Napoli non i traditori'.
Perché odiare Higuain? Già, perché… I calciatori vanno e vengono, quello che ci hanno dato rimane. E il ‘Pipita' ha lasciato 36 gol in una sola stagione, le emozioni di lottare per lo scudetto dopo gli anni Maradona, un nuovo sogno europeo in Champions. Tutto questo non possiamo dimenticarlo perché lo abbiamo vissuto anche grazie a lui. Forse ha ragione questa monade impazzita in una città impazzita dalla gelosia. Dovremmo non dimenticarci il passato prima di insultare Higuain. E allora, in segno di rispetto e affetto, faccio così: gli porto tre chili di mozzarelle in ritiro così con la fame che tiene se le mangia tutte quante lui e vediamo che fa in mezzo al campo.