Krapikas, il portiere che guadagna come un impiegato. E’ il meno pagato in A

Higuain è il calciatore più pagato della Serie A, a Torino il ‘Pipita' ha firmato per un ingaggio da 7.5 milioni di euro. Daniele De Rossi, il capitan futuro della Roma a 6.5 milioni a stagione, si tiene in scia e occupa i gradini più alti sul podio dei calciatori strapagati. Pjanic e i suoi fratelli da 4.5 milioni (compreso Dzeko) completano il podio. A scorrere la graduatoria degli stipendi, però, non tutti sono così fortunati: dai campioni affermati che possono vedere accontentate le loro pretese dai grandi club si passa ai giovani in cerca d'autore il cui costo a bilancio è davvero irrisorio rispetto alle cifre dei big.
E così si passa dal milione di euro percepito da Rugani (ma lo juventino non è più solo una promessa del calcio italiano) ai 300 mila euro a stagione di Giovanni Simeone, il figlio del ‘Cholo' approdato al Genoa. Più in basso si può incrociare la categoria dei calciatori normali, coloro che guadagnano da ‘persone normali' e sognano un domani di aumentare in maniera esponenziale la cifra in busta paga. Tra questi c'è Titas Krapikas, 17 anni, lituano dal fisico statuario (è alto 195 cm) che di ruolo fa il quarto portiere e gioca tra le fila della Sampdoria. Quanto guadagna? Solo 18 mila euro all'anno, 1500 al mese… uno stipendio che fa di lui il meno pagato in Serie A. Leonardo Marson e Simone Giuliano, portiere classe '98 e terzinoclasse '97, a Palermo percepiscono 20 mila euro.
Nulla in raffronto alle somme – eccessive, in molti casi – che circolano in Italia. Nulla rispetto al ‘coetaneo' Donnarumma che al Milan – nell'attesa di divenire maggiorenne – per adesso incassa 100 mila euro. Sotto la Lanterna quel ragazzo sfiora i due metri è arrivato nel 2014 dalla Nacionaline Futbolo Akademija: i blucerchiati lo accolsero nella formazione Under 17 perché si facesse le ossa. Krapikas guadagnò la stima dello staff tecnico ligure e venne aggregato alla rosa della prima squadra che gli valse anche uno stipendio da professionista, sia pure al minimo sindacale.