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Klopp si confessa tra sorrisi e film porno

Jurgen Klopp, allenatore del Borussia, concede un’intervista senza filtri e senza veli alla tv tedesca: “A 15 anni ho visto il primo film porno. Il titolo era Josefine Mutzenbacher, storia di una prostituta viennese”. Pellicola ‘vintage’ tra cosce e lenzuola, culi di bottiglia, seni procaci, amanti generose.
A cura di Maurizio De Santis
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"Film porno? Certo che ne guardo… il primo l'ho visto a quindici anni". Jurgen Klopp, senza filtri e senza veli, si è confessato nelle scorse settimane ai microfoni della tv tedesca. A intervistare il tecnico del Borussia Dortmund – impegnato nel doppio confronto di Champions con la Juventus – fu ‘1Live', canale che accolse l'allenatore e gli riservò un trattamento sullo stile delle ‘Iene', popolare trasmissione delle Reti Mediaset. Domande secche, alcune indiscrete, altre imbarazzante, pochi secondi per rispondere di getto, senza riflettere, nella maniera più veritiera possibile. Facile intuire se mente, perché il gigante dei gialloneri si tradisce con il sorriso e le espressioni del viso che lo hanno reso celebre al grande pubblico. Anche quando s'è trovato a prestare la propria immagine per sponsorizzare una nota marca di automobili. La hostess è svenuta per davvero anche se quel corto era solo per finta…

"Qual è stata la pellicola un po' spinta? Il titolo era Josefine Mutzenbacher – una prostituta viennese che racconta la sua storia tra cosce, lenzuola e culi di bottiglia, spiega Klopp -. Oggi sarebbe poco più che un film romantico, ma allora…". Una sorta di vintage tra cosce e lenzuola, culi di bottiglia, seni procaci e amanti generose.

Cambio di scena: dai particolari più licenziosi della vita privata al campo di gioco, laddove il tecnico del Borussia appare inflessibile e molto emotivo. Quasi vulcanico. Al San Paolo, durante il match di Champions League contro il Napoli, gli capitò di perdere la pazienza e scagliarsi con veemenza contro il quarto uomo. Per quell'atteggiamento poco ‘sportivo' e abbastanza aggressivo pagò in prima persona con una squalifica (a vincere il match furono gli azzurri, 2-1) ma non è l'unica cosa che ricorsa dell'esperienza napoletana… "L'insulto più brutto? L'ho ricevuto allora… – sorride – ma non ho capito niente perché me l'hanno rivolto in italiano". Quesito a bruciapelo: Djokovic oppure Becker? Non ha dubbi: "Il primo, perché ha vinto Wimbledon… per Boris siamo un po' troppo lontani nel tempo". Meglio vincere la Champions oppure la Bundesliga? "Entrambe". E allora dovrà darsi fare, a giudicare da com'è cominciata la stagione.

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