Klopp difende Rooney: “Prima tutti bevevano come spugne e fumavano come matti”

L'ultimo turno di qualificazioni mondiali, ha lasciato in dote a critica e tifosi non solo il presunto spinello di Ezequiel Lavezzi. A più di dieci ore di volo dall'Argentina, anche in Inghilterra si è infatti scatenata la polemica dei tabloid per il comportamento di un giocatore della nazionale britannica: Wayne Rooney. Il comportamento dell'attaccante dello United, beccato decisamente sbronzo in un hotel di lusso situato a pochi chilometri da Wembley, ha ovviamente spaccato in due l'opinione pubblica. Nelle ultime ore, al partito di chi ha cercato di difendere il giocatore si è iscritto anche Jurgen Klopp: "Non mi pare il caso di farne un caso di stato – ha esordito il tecnico tedesco – Tutti i campioni che abbiamo amato in passato bevevano come spugne e fumavano come matti, ma rimanevano comunque dei grandi giocatori. Vi dirò di più: all'ultimo party natalizio ero io che riempivo i bicchieri dei giocatori".
La tesi di Jurgen
Preparato e attento dal punto di vista tattico ma, soprattutto, amato dai suoi tifosi anche per il suo lato anticonformista, l'ex allenatore del Borussia Dortmund ha poi continuato nella sua arringa difensiva: "I calciatori di oggi sono dei privilegiati, ma sono anche degli uomini – ha spiegato il tecnico del Liverpool – L'attuale generazione di calciatori è la più professionale che si sia mai vista, in Inghilterra e altrove. L'aspetto negativo della nostra vita è proprio questo, ovvero quando ogni cosa che facciamo di "non perfetto" assume i connotati di una catastrofe. Ritengo che quello che ha fatto Rooney non lo sia, anzi. In alcuni casi situazioni del genere possono anche essere positive e, con i soldi raccolti dalla multa, si può fare qualcosa di buono. Sono certo che nel giro di un paio di settimane nessuno si ricorderà di questo episodio".