Klopp avvisa la Juve: “Il Westfalen Stadion fa paura”

Mercoledì sera la Juventus scenderà in campo al Westfalen Stadion contro il Borussia Dortmund nella gara di ritorno degli ottavi di finale di Champions League. All’andata i bianconeri s’imposero per 2-1, dunque ad Allegri basterà pareggiare o perdere con un gol di scarto (a patto che se ne segnino almeno due) per arrivare ai quarti. La Juventus si troverà di fronte un Borussia Dortmund che in questo ultimo mese e mezzo ha cambiato pelle. Perché i gialli di Klopp hanno blindato la difesa che in Bundesliga non prende gol da 471’, hanno infilato sei risultati utili di fila, ma hanno iniziato ad avere qualche difficoltà con l’attacco, che nelle ultime due partite di campionato non è riuscito a segnare.
Ma l’astinenza dell’attacco non preoccupa Klopp. Perché il quarantasettenne allenatore è convinto che la Juve subirà grossi problemi a Dortmund, perché i bianconeri potrebbero essere sconvolti dal Westfalen Stadion: “Non so se sarà emozionante fino alla fine, ma se ci sarà tensione vuole dire che saremo ancora in gioco e questo potrebbe essere positivo. Nel nostro stadio è difficile giocare perché è un luogo speciale che si nutre di momenti straordinari. Il nostro stadio è la cosa più bella del club. Fa venire la pelle d’oca. Io sono qui da tanto tempo, ma ogni volta che metto un piede sul terreno di gioco mi emoziono.”. A Dortmund la Juventus ha già vinto nel 1995 e l’Italia al ‘Westfalen Stadion’ vinse contro la Germania nella semifinale del Mondiale 2006.
Il Borussia Dortmund è stato a lungo all’ultimo posto della Bundesliga, Klopp al sito della Uefa ha confessato che non ha mai dubitato né di se stesso né del sistema di gioco del Borussia: “Non ho mai dubitato di me stesso e del nostro sistema di gioco in che modo è uscito dal periodo di crisi. Una cosa è mettere in dubbio se stessi, un’altra il sistema di gioco. Non è così rigido come sembra: ai giocatori non dico di regalare la palla agli avversari così da vincere in rimonta. Anche nella prima parte della stagione abbiamo disputato buone partite e abbiamo acquisito maggiore fiducia vincendo le gare di Champions League. Non siamo come un gatto in mezzo alla strada abbagliato dai fari della macchina: non stiamo mai immobili, impauriti, con le mani in mano.”
Klopp ha elogiato moltissimo Reus, che ha rinunciato a tante sirene pur di rimanere al Borussia, e Kagawa celebrato con una metafora culinaria: “Reus è importante quanto basta e lo si intuisce dal prolungamento del suo contratto. Con giocatori di questo calibro e con la nostra storia si potrebbe pensare che uno come lui avrebbe cambiato aria a un certo punto della carriera. Ma anche se tutto il mondo lo voleva, lui ha sempre detto: ‘Io resto qui’. Questo è stato un gesto straordinario a una così giovane età. Non è una cosa da tutti i giorni. Ecco perché ritengo sia un giocatore fantastico e un grande uomo. Kagawa si muove bene nelle zone più difficile del campo, è in grado di giocare tra la linee. Usando una metafora, è come una salsiccia in un sandwich, perché i giocatori arrivano da tutte le parti."