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Kessiè, Locatelli, Caldara: ecco le 5 sorprese della Serie A 2016

Barreca, Gagliardini e Locatelli sono solo alcuni dei calciatori che hanno lasciato a bocca aperta gli osservatori e i tifosi per la qualità e la personalità messa in campo fin dal loro esordio.
A cura di Vito Lamorte
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Il 2016 che sta per chiudersi ha visto l'esordio di diversi giocatori interessanti nel campionato di Serie A. Tra la fine della scorsa stagione e l'inizio di quella in corso si sono messi in mostra alcuni calciatori che hanno lasciato a bocca aperta gli osservatori e i tifosi per la qualità e la personalità messa in campo fin da subito. I nomi più importanti sono quelli di Franck Kessie, Manuel Locatelli, Antonio Barreca, Mattia Caldara e Roberto Gagliardini.

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È notevole la presenza di giovani italiani nel gruppo di calciatori da noi scelto e, più in generale, nel campionato italiano: ci sono molti giovani stranieri anche nei vivai delle nostre squadre ma gli azzurrini bravi sono tanti e fanno parlare di loro. Purtroppo questa polemica sulla presenza di pochi italiani dovrebbe riguardare solo quei calciatori che disattendono le aspettative e non andrebbe fatta in generale soprattutto se poi si vedono giocatori come, per dirne alcuni, Kessiè, Milinkovic-Savic o, puntando ancora più in alto, Dybala.

Franck Kessiè, il gigante

L'ivoriano dell'Atalanta è la sorpresa più grande di questo inizio di stagione. La sua versatilità ha portato molti emissari italiani e stranieri a Bergamo ed è l'uomo merito della Dea. Kessiè è in grado di portar palla grazie alla sua forza e alla sua tecnica e ha mostrato un grande senso della posizione, fornendo una grande copertura agli uomini dietro di lui. Come cursore tuttocampo mostra velocità, prontezza di riflessi, potenza e tecnica sia nella fase di attacco che di difesa. L'atalantino ha giocato anche qualche metro più avanti dimostrando di possedere intelligenza tattica e una buona capacità di prevedere le fasi di gioco. La sua bravura negli inserimenti da dietro gli ha permesso di crearsi già molte occasioni e di andare a rete per ben 7 volte.

Manuel Locatelli, il regista

Il centrocampista del Milan è molto elegante nelle movenze e mette in campo una discreta qualità. Il piede più educato è il destro ma è ottima anche la sensibilità del piede sinistro. Il ruolo che interpreta con maggiore naturalezza è quello di regista basso davanti alla difesa e Vincenzo Montella non ha esitato un attimo a consegnargli una maglia da titolare e le chiavi del suo Milan dopo l'infortunio di Montolivo. Sembra avere un'innata percezione dei tempi di gioco oltre ad una precisione chirurgica nei lanci lunghi. Le sue reti con il Sassuolo e con la Juve sono negli occhi di tutti ma sono le sue prestazioni a far pensare che difficilmente il Milan se ne priverà nel prossimo futuro.

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Mattia Caldara, il ministro della difesa

Questo forte difensore è cresciuto nel settore giovanile dell'Atalanta e poi ha iniziato a girare fino a quest'estate, quando Gian Piero Gasperini ha deciso di puntare su di lui. Mattia è forte nel gioco aereo, ha piedi educati ed è bravo in fase d’impostazione. Il suo cavallo di battaglia è il tempismo negli interventi e nei tackle, motivo per il quale viene accostato a diversi difensori forti, tra cui Alessandro Nesta, suo idolo fin da bambino. Caldara è del 1994 ma dimostra una maturità incredibile: affronta le partite come un veterano perchè non cade mai nelle provocazioni avversarie e riesce a trasmettere grande sicurezza a tutto il reparto arretrato, anche ai suoi compagni più anziani.

Antonio Barreca, la freccia granata

Il terzino sinistro della Nazionale dei prossimi anni. Barreca è un prospetto molto interessante ma Mihajlovic sa che deve farlo crescere bene per non bruciarlo. Questo ragazzo del 1995 è un laterale difensivo con una forte propensione a correre in avanti che gli ha permesso di giocare anche come ala sinistra. La velocità e la resistenza sono i suoi punti di forza, mette in mostra anche un dribbling nello stretto molto interessante e i suoi cross tagliati spesso mettono in difficoltà le difese avversarie. Barreca lascia a desiderare un po' nella fase difensiva: se puntato viene messo in difficoltà soffre le palle alte (il secondo goal di Higuain nel derby ne è la dimostrazione). L'ex Cagliari è stato bravo ad approfittare dell'assenza di Molinaro e Avelar per prendersi la fascia sinistra del Toro. Adesso sarà dura per chiunque toglierlo da lì.

Roberto Gagliardini, il ragioniere

Questo classe 1994 ha ammaliato gli osservatori del campionato italiano grazie all'intuizione di Gasperini, uno che coi giovani ci sa fare, di piazzarlo al centro della linea mediana dell'Atalanta. Dopo le esperienze con il Vicenza, lo Spezia e il Cesena finalmente Roberto da Bergamo si è preso il grande palcoscenico e non ha nessuna intenzione di lasciarlo. È bravissimo a trasformare l'azione da difensiva in offensiva grazie alla sua forza fisica e alla visione di gioco. Grande recuperatore di palloni che non disdegna, però, l'ultimo passaggio per i compagni. Dalla sua non ha una grande velocità ma è una caratteristica che può essere compensata con altre qualità. La convocazione in Nazionale è stata il coronamento di questo inizio di stradone favoloso ma non deve fermarsi ora Roberto se vuole continuare a salire verso l'olimpo del calcio.

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