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Chiesa, Zinchenko e un difensore per un Napoli da Champions

Cinque giovani, cinque talenti che possono esaltarsi nel contesto del calcio di Sarri. Chiesa sarebbe il colpo ideale. Keita già conosce bene la serie A, ma su di lui pesa l’interesse della Juve. Zinchenko e Rashica hanno brillato in Eredivisie e cercano il salto di qualità. La priorità comunque resta un difensore.
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Cinque gemme da intagliare e incastonare dentro una squadra da far brillare in Italia e in Europa. Keita, Emre Mor, Chiesa, Zinchenko e Rashica: il Napoli di Sarri allarga gli orizzonti e sogna sempre più in grande. Ma la priorità rimane l'acquisto di un difensore.

La rivincita di Keita

I 25 milioni offerti alla Lazio per l'ex Barcellona raccontano della fiducia della società in un giocatore da sedici gol nell'ultimo campionato, uno in più dei 15 segnati nelle tre stagioni precedenti messe insieme. Keita, che dopo la retrocessione in una squadra satellite per una ragazzata in Qatar rifiutò di tornare al Barcellona per venire alla Lazio, non ha firmato il rinnovo. La società deve far cassa per non perderlo l'anno prossimo e il Napoli cerca profondità nella rosa in attacco. Ma la concorrenza della Juventus, sempre più interessata allo spagnolo, è decisamente forte.

Keita è attaccante completo, coordinatissimo nel breve, ha tirato 2.3 volte a partita, di cui 1,6 dall'interno dell'area, e tentato 3,1 dribbling con il 54% di riuscita. L'intensità, la tecnica raffinata, la lettura del gioco non sono cambiate. È molto migliorata, invece, l'efficienza al tiro.

I movimenti di Keita: a sinistra nel derby di ritorno, da seconda punta. A destra contro il Milan, da ala. Presenza in area e volontà di svariare su tutto il fronte d'attacco sono invariate
I movimenti di Keita: a sinistra nel derby di ritorno, da seconda punta. A destra contro il Milan, da ala. Presenza in area e volontà di svariare su tutto il fronte d'attacco sono invariate

Preferisce partire da sinistra per poi accentrarsi e andare all'uni contro uno nello spazio e liberare il destro. Ha però giocato anche sul suo lato forte, a destra, e con Inzaghi si è evoluto in seconda punta. Non ha un background da ala, ha bisogno di ricevere palla e attaccare la porta con molto spazio davanti. Sa spostare la palla, puntare indifferentemente il marcatore dal lato destro e sinistro, diventa fenomenale in transizione, ma perde molti palloni, oltre 4 l'anno scorso, quando si chiudono gli spazi. E non offre un contributo apprezzabile in fase difensiva. Entrare nel contesto di una squadra come il Napoli potrebbe esaltarlo e responsabilizzarlo. Ma Sarri tende a preferire giocatori che si possano integrare al 100% negli schemi consolidati, una garanzia che Keita non sembra di poter ancora dare.

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Chiesa, un nome una garanzia

Uom di multiforme ingegno, si è tolto presto l'etichetta di “figlio di”. Paulo Sousa lo vede all'inizio trequartista ma gli cambia la carriera quando lo imposta esterno di centrocampo, soprattutto a destra, perno del triangolo con Cesar Sanchez che sale da dietro e Ilicic che si accentra, Chiesa è giocatore associativo, di quelli che fanno molto comodo a Sarri, che a Firenze scambia frequentemente la posizione con Ilicic per offrire più soluzioni nella transizione dalla difesa e mettersi nella sotuazione ideale per ricevere palla fra le linee, alle spalle della punta. Una posizione che occupa anche in fase di transizione negativa, quando la Fiorentina mantiene il possesso sulla fascia sinistra.

Chiesa, con la capacità di dare equilibrio in entrambe le fasi, con la disponibilità ad abbassarsi e scalare dietro in copertura, darebbe a Sarri un'alternativa sicura a Callejon, con caratteristiche meno da ala pura in fase offensiva ma con lo stesso prezioso vantaggio dell'equilibrio in attacco e in difesa.

I movimenti di Chiesa contro il Sassuolo. Spiccano il gol da centro area, i quattro tiri nella zona di centro-destra negli ultimi 16 metri e le tante occasioni create su entrambi i fronti
I movimenti di Chiesa contro il Sassuolo. Spiccano il gol da centro area, i quattro tiri nella zona di centro-destra negli ultimi 16 metri e le tante occasioni create su entrambi i fronti

Zinchenko, talento ucraino

”Zinchenko nel panorama ucraino è uno dei profili con maggiore talento e prospettiva. Ha qualità tecniche ed è un mancino che può giocare in entrambe la fasce” ha detto Andrea Maldera, videoanalyst della nazionale ucraina, a Radio Crc. “Non fa solo l’esterno: può giocare come trequartista e anche da interno di centrocampo come ha fatto con noi in nazionale. E’ diverso da Callejon e assomiglia di più a Insigne”.

Considerato l'erede di Rebrov, trequartista che gioca bene partendo da esterno destro per poi accentrarsi e tirare di sinistro, Oleksandr Zinchenko è stato scartato da Mircea Lucescu e si è fatto le ossa all'Ufa, in Russia. A 19 anni e 165 giorni, batte il record di gol più giovane dell'Ucraina di Shevchenko, è sempre presente a Euro 2016 e attira l'attenzione del Manchester City che lo gira in prestito in Olanda, al PSV Eindhoven, dove fatica però a trovare spazio (solo 12 presenze senza gol nell'ultima Eredivisie).

Tocchi e movimenti di Zinchenko, con il Psv, in Champions contro l'Atletico Madrid. Emerge lo stile di un giocatore che rientra, va sul fondo e tende ad accentrarsi con e senza palla
Tocchi e movimenti di Zinchenko, con il Psv, in Champions contro l'Atletico Madrid. Emerge lo stile di un giocatore che rientra, va sul fondo e tende ad accentrarsi con e senza palla

Rashica, una bella scommessa

Un altro dei nomi nella rosa di colpi possibili è il kosovaro Milos Rashica, ala destra che si è adattato anche a sinistra al Vitesse. Giocatore da due gol e dieci assist, che si esalta nel lavoro di squadra, capace di 1,7 tiri, altrettanti passaggi chiave e 1,8 dribbling a partita, spicca per rapidità palla al piede e nell'uno contro uno. È ancora un diamante grezzo, con uno scatto esplosivo e una visione di gioco che si potrebbero esaltare nel Napoli di Sarri.

Rashica ha creato 56 occasioni la scorsa stagione al Vitesse, poco meno della metà partendo da destra
Rashica ha creato 56 occasioni la scorsa stagione al Vitesse, poco meno della metà partendo da destra

Priorità: prendere un difensore

L'arrivo di Ounas, un ottimo colpo a giudicare anche dalle prime uscite, aumenta le opzioni in attacco. Resta invece la necessità di puntellare la rosa in difesa. Mario Rui, che si giocherà il posto con Ghoulam a sinistra, dove il Napoli sviluppa il 40% delle azioni d'attacco, garantisce a Sarri due terzini portati alla spinta. Più disciplinati tatticamente, invece, Hysaj e Maggio. In mezzo, Albiol e Koulibaly, forse la più grande scommessa vinta da Sarri a Napoli, restano una garanzia. Maksimovic, in crescita, e Chiriches, un po' fuori posizione in occasione del primo gol subito nell'amichevole con l'Atletico Madrid, non sembrano ancora alternative altrettanto sicure. E una big chiamata a giocare su due fronti, in Italia e in Europa, non può permettersi di perdere troppo in termini di efficienza difensiva quando viene a mancare uno dei due centrali titolari. Perché è la sicurezza nella fase difensiva che sostiene e permette il calcio champagne di Sarri.

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