Kean, l’uomo-partita della Juve: “E’ vero, non sono Messi nè Ronaldo. Per ora”
Entra e segna. E la Juventus vince. Dopo essersi preso la Nazionale, Moise Kean regala ai bianconeri un successo importante in una serata storta, contro l'Empoli. In 180 secondi il classe 2000 risolve un match che si stava complicando, con un bel gol di potenza e precisione, permettendo alla Juve di allontanare eventuali critiche che apparivano dietro l'angolo.
Prima della pausa ci si era fermati con lo scivolone contro il Genoa, adesso alla ripresa stava arrivando una mezza delusione con l'Empoli. Alla fine però, l'ha vinta Kean grazie anche all'intuizione di Allegri che non si è fatto ingolosire dal primo minuto, relegando il giovane attaccante in panchina. Per farlo entrare nel momento decisivo del match, leggendo alla perfezione una mossa che si è dimostrata vincente.
Nel segno dei fenomeni Messi e Cr7
Se lo dice il mister è giusto. Spero di essere Cristiano o Messi un giorno, con il lavoro posso arrivare al loro livello
L'ennesima conferma che il ragazzo c'è e si sta applicando alla perfezione. Entrare e decidere una gara non è mai semplice tanto più se sei chiamato a farlo in una Juventus dove gli spazi sono limitatissimi dai tanti campioni. Allegri lo aveva detto alla vigilia, anche davanti ai tantissimi elogi verso Kean: bisogna avere pazienza, il ragazzo è bravo ma non è né Messi né Ronaldo. E proprio Kean a fine gara ha ribadito il concetto, con una aggiunta: "spero di diventarlo".
A quota 8, come Balotelli
Allegri sta coccolando il giovane talento: "Ha numeri importanti ma è giusto centellinarlo, ha anche ambizione, molto bene così". Parole che rispecchiano il momento magico della punta bianconera che con la rete all'Empoli ha conquistato un record personale molto importante: è il più giovane in assoluto, dai tempi di Balotelli con la maglia dell'Inter, ad aver raggiunto quota 8 gol.
Il lavoro aiuta tanto in campo e dimostri ciò che vali: Sono pronto a battere altri record