Karius ritorna ad Anfield, l’accoglienza dei tifosi del Liverpool è da brividi

You’ll Never Walk Alone è l’inno calcistico più bello in assoluto, a Liverpool sono sempre brividi quando lo cantano i tifosi della Kop prima della partite e sono brividi quando lo cantano i tifosi Reds all’ultimo minuto di ogni partita, in ogni angolo del mondo. Non è solo un inno, non è solo un motto, ma è proprio uno stile, una concezione di vita che per l’ennesima volta si è palesata durante l’amichevole con il Torino in cui è tornato a giocare nel suo stadio Loris Karius che ha avuto un’accoglienza favolosa. In questo caso non bisogna guardare le immagini, ma bisogna alzare il volume. L’ovazione è da brividi.

Riavvolgiamo il nastro e torniamo indietro. Il 26 maggio il Liverpool a Kiev gioca la finale di Champions, per la prima volta dopo undici anni, contro il Real Madrid. I Reds soccombono e perdono 3-1, decisive sono le papere di Loris Karius, il primo errore è gravissimo, perché dà il là al successo degli spagnoli. Dopo la partita lacrime amare per Karius, che entra in buco nero al netto di alcune attenuanti generiche. Perché si era parlato tanto della gomitata che Sergio Ramos aveva rifilato a Karius nel corso del match che gli aveva provocato una commozione cerebrale. Un pre-campionato da incubo, gli sfottò in rete, le difese forti di Iker Casillas e del compagno Lovren, e l’acquisto di Alisson, preso per 75 milioni di euro, prezzo record per un portiere.

Ma a Karius vogliono tutti bene, pure Alisson che lo conosceva poco gli ha lasciato la maglia numero 1 e ha puntato sulla 13. L’accoglienza che gli è stata mostrata al momento del ritorno in campo è stata eccezionale. Al 73’ del match con il Torino esce il brasiliano, all’esordio casalingo, entra Karius, che forse qualche dubbio lo aveva in mente, e invece come in una favola il pubblico di Liverpool gli riserva un’opzione strepitosa. Brividi autentici. Dopo il match Karius sui social ha scritto: “Grazie Anfield per quest’accoglienza”.