Kalinic al Napoli, ecco perché il croato è l’uomo giusto per Sarri
A pochi giorni dalla fine del mercato può arrivare il colpo in attacco tanto atteso a Napoli: Nikola Kalinic, bomber della Fiorentina, prenderebbe il posto di Gonzalo Higuain al centro dell'attacco partenopeo e si giocherebbe il posto con Arkadiusz Milik. La trattativa è stata messa in piedi nella giornata di ieri e nell'affare dovrebbe entrare anche Manolo Gabbiadini: sul tavolo il presidente De Laurentiis ha messo il cartellino dell'attaccante bergamasco e un conguaglio di una decina di milioni. Per il croato è pronto un contratto pluriennale da 3 milioni di euro annui (circa il triplo di quanto percepisce a Firenze).
Le condizioni della trattativa, i dettagli
La volontà da parte di tutti per chiudere l'operazione c'è: la Viola realizzerebbe una cospicua plusvalenza (Kalinic era stato pagato 5 milioni) e soprattutto porterebbe in rosa un calciatore più giovane, di talento e italiano; Gabbiadini avrebbe finalmente più opportunità per giocare (particolare imprescindibile perché accetti il trasferimento); Sarri avrebbe finalmente il calciatore più adatto alla sue idee. C'è, però, un dettaglio/ostacolo da limare: Manolo guadagna oltre 2 milioni l’anno e per arrivare a Firenze dovrebbe accettare una decurtazione.
Jovetic, Gabbiadini, Pavoletti. L'Everton insiste e fa pressing sul calciatore, con l'agente – Pagliari – volato all'incontro con emissari del club inglese. Nel caso non ci fosse scambio con la Fiorentina allora, come raccontato da Di Marzio a Sky Sport potrebbe esserci un clamoroso giro di punte nelle ultime ore di mercato. Con Jovetic verso il ritorno in riva all'Arno e Pavoletti quale idea per sostituire Kalinic.
Kalinic è l'uomo giusto?
Il centravanti croato è stato una delle sorprese della scorsa stagione con un inizio di campionato scoppiettante e potrebbe essere davvero il profilo giusto per la società partenopea: Kalinic è abituato a giocare sia con la squadra che ad andare in profondità e per il gioco in verticale del Napoli questo è molto interessante. Paulo Sousa lo scorso anno lo ha fatto giocare sempre come unico attaccante in un sistema di gioco con due mezze punte che tagliavano alle sue spalle quando lui giocava con i centrocampisti o con un altro uomo se la gara si metteva male.
La duttilità tattica del croato, perché Sarri lo preferisce
Kalinic è capace di fare reparto da solo e, in alcune situazioni, potrebbe far mutare il 4-3-3 di Sarri in un 4-2-3-1 o essere accompagnato da un'altra punta vista la capacità di dialogare con la linea mediana. La sua forza fisicamente non influisce sulla mobilità perché il croato di Solin aiuta la squadra anche nel ripiegare in fase di non possesso. È dotato di una buona elevazione e, di conseguenza, è molto bravo nel gioco aereo. Nonostante la sua corporatura da ‘ariete' è dotato di buona tecnica e preferisce un gioco palla a terra, piuttosto che inseguire palle lunghe. L'attaccante della Viola è un ottimo assist-man e i 7 assist della stagione 2015/2016 ne sono la dimostrazione. Nikola Kalinic è davvero l'uomo che serve al Napoli? Potrebbe esserlo.