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Juventus-Udinese: la partita dei bambini e dell’ipocrisia del nostro calcio

Lo Jstadium ospita le scolaresche in occasione della squalifica delle Curve degli ultrà. E loro, i bimbi, urlano ‘merda’ ogni volta che il portiere dell’Udinese rinvia la palla…
A cura di Alessio Pediglieri
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Una partita completamente ‘dedicata' ai bambini in uno stadio interamente invaso da oltre 12 mila giovani scolari festanti: Juventus-Udinese è soprattutto questo, oltre che ad essere anche una partita valida per la 14a giornata di serie A. La decisione del Giudice Sportivo di aver chiuso e vietato le curve bianconere ai tifosi ultrà rei di cori discriminatori e atteggiamenti contrari alle normative vigenti ha aperto il fianco ad una decisione unica nel campionato di massima serie. Che ha portato con sè non poche polemiche per una iniziativa definita da più parti intrisa di ipocrisia. Anche perchè se la cornice è di quelle da libro ‘Cuore' con cui riempirci gli album di fotografie, i cori che si innalzano non son sempre dei più edificanti, come quel "Merda!" urlato a squarciagola tutti insieme appassionatamente, ogni volta che il portiere dell'Udinese Brkic rinvia dal fondo. E qualsiasi parvenza di buone intenzioni naufraga miseramente.

Una cultura che non s'inventa – Eppure, tra chi è contro e chi è a favore, vi è anche una via di mezzo che è difficile non seguire: quella che va al di là, e che se da un lato non può che appoggiare una partita in cui sugli spalti ci siano bambini e scolaresche, dall'altro non può nascondere che proprio tutto ciò è frutto di un albero con le radici marce. Fosse stata una iniziativa spontanea, intrapresa magari non da una singola società ma dalla Federazione ancor prima che dalla Lega, avrebbe avuto un senso reale. Così, dietro alla parvenza del gesto encomiabile si nasconde l'ipocrisia di chi cerca di far dimenticare i motivi per cui si è giunti a ciò e che sono (e restano) davanti agli occhi di tutti: un calcio malato, circondato ogni domenica da fatti incresciosi, violenze, cori e insulti razzisti, scontri. Forse, proprio per ricordare i motivi per cui si era arrivati alla squalifica sarebbe stato meglio lasciar giocare Juventus-Udinese nel silenzio assordante di uno stadio vuoto, che ben rappresenta la situazione del calcio italiano. Questa sera, invece insieme ai 12 mila ragazzini in tribuna ci sarà anche un bel po' di ipocrisia, che emerge grattando la superficie e che difficilmente può essere cancellata da un colpo di spugna di una sera, lungi dall'appoggiare il ‘credo' ultrà, ma anche nel nascondersi dietro al dito della ‘festa dello sport'. Dunque, bisognerà prenderla per quello che è senza conferirle meriti o significati che non ci sono: perchè non si può credere che un Paese che non ha mai avuto la cultura dell Sport se la inventi nell'arco di una notte.

Contro: la rivolta degli ultrà – Contrari, ovviamente, lo sono stati in principal modo gli ultrà, quelle frange di tifosi che settimanalmente occupano le curve degli stadi per seguire la propria squadra del cuore in casa come in trasferta. Davanti alla scelta ‘buonista' da parte della società bianconera di approfittare di uno stadio a disposizione per riempirlo di ragazzini delle scuole elementari e medie, i tifosi tesserati hanno duramente criticato. Facile, hanno detto, sostenere un'idea così populista partendo dal presupposto che comunque i posti allo stadio sono stati già venduti con l'abbonamento di inizio stagione. La Juventus, da parte dei tifosi più estremi, è stata vista come una società che è riuscita a capovolgere una situazione di svantaggio per un mero tornaconto. Invece di appoggiare i tifosi ingiustamente puniti dal Giudice Sportivo, il club di Agnelli ha voltato le spalle al suo tifo più vero, inscenando questa ‘pantomima': una società che non difende la propria curva non è degna di rappresentarla, hanno fatto sapere così i Viking e gli altri gruppi di tifo organizzati. Che non mancheranno di continuare la propria protesta anche nelle prossime settimane.

Pro: il calcio che si vorrebbe vedere – A favore, ci sono invece i cosiddetti tifosi da tribuna, coloro che allo stadio non si ritrovano in Curva, lontani da Daspo e squalifiche da parte della Lega Calcio. Dal loro punto di vista quello di questa sera dovrebbe essere una spettacolare anteprima di come si dovrebbe vivere il calcio allo stadio: famiglie, ragazzi, divertimento e gioia. Nessun tifo contro, nessuno scontro fisico, nessun coro o striscione "anti" qualcuno. Semplicemente, il piacere di vivere uno spettacolo sportivo di 90 minuti, tifando per i propri beniamini. Da questo punto di vista, nulla da togliere a chi la pensa così anche perchè è stato ben appoggiato dalle istituzioni e dai media che vivono di calcio: le tv a pagamenti proprietarie dei diritti televisivi e la stessa Lega hanno ben accettato addirittura di anticipare l'orario previsto inizialmente alle 20.45, per dare inizio alla gara alle 18.30 facilitando la ‘serata' dedicata ai più giovani. Un'iniziativa encomiabile che non a caso ha fatto il giro del mondo, fuoriuscendo dai confini italici.

 

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