Juventus tra le “Fab Four” d’Europa: un premio per Allegri e per Andrea Agnelli
Comunque vada, ora sarà solo un successo per la Juventus di Massimiliano Allegri. Chiunque, tra i tifosi bianconeri, avrebbe firmato con il sangue per arrivare in semifinale di Champions League. Dopo l'eliminazione ai quarti e, addirittura, nel girone di qualificazione nelle ultime due edizioni continentali, la società campione d'Italia si riaffaccia finalmente dal balcone più prestigioso del calcio europeo insieme a Bayern Monaco, Barcellona e Real Madrid: le tre squadre più forti dell'intero pianeta calcistico. Non importa se l'accesso alla semifinale è arrivato dopo una brutta partita giocata a Montecarlo, così come non importerà nulla a nessuno se, nella prossima "mission impossible" contro uno tra Robben, Messi e Cristiano Ronaldo, la vecchia signora uscirà dalla scena sconfitta sonoramente. A Torino, infatti, l'obiettivo stagionale è stato raggiunto ed è già abbastanza, in attesa del quarto trionfo consecutivo in campionato, per essere felici e dimenticarsi i momenti bui passati prima dell'arrivo di Conte ed Allegri. All'ex allenatore del Milan, tanto bistrattato nell'ultimo anno a Milanello e preso a male parole dai suoi attuali tifosi al suo arrivo a Vinovo, qualcuno deve delle scuse e degli applausi.
Il valore delle rose di Juve, Real, Barça e Bayern
C'è un dato statistico in particolare che fotografa la grande impresa della formazione bianconera, basta dare un'occhiata al valore delle rose (secondo i dati riportati da transfermarkt.it) a disposizione di Allegri, Ancelotti, Luis Enrique e Pep Guardiola. Il Real Madrid si attesta su cifre ‘galattiche': il parco calciatori a disposizione del tecnico italiano vale 710.80 milioni di euro. A seguire c'è il Barcellona con 591.50 milioni e il Bayern Monaco a completare il podio in virtù dei 551.25 milioni. E i bianconeri? Sono lontanissimi dai giganti del calcio continentale: la Juventus vale 318.70 milioni, meno della metà dei Blancos.
Quale delle tre è meglio affrontare? La domanda è destinata a rimanere senza risposta. Tutte e tre sono di un altro pianeta per Buffon e compagni. Il Bayern Monaco ha asfaltato tutto e tutti, nella sua strada verso la semifinale. Chiedere per conferma a Rudi Garcia. L'unica incognita per l'invincibile Guardiola, potrebbe essere la condizione fisica dei suoi giocatori migliori attesi da un recupero lampo per essere in campo nella semifinale. A quasi 1400 chilometri di distanza, sorride anche il Barcellona del tridente Messi-Suarez-Neymar: oggi come oggi, senza punti deboli evidenti. Per non parlare, poi, del Real Madrid di Carlo Ancelotti che, anch'esso azzoppato dai mille infortuni, è ancora lì a giocarsela con le migliori d'Europa.
L'imbarazzo della scelta – Oltre al livornese, però, la prima pagina va dedicata soprattutto ad Andrea Agnelli e Beppe Marotta. Grazie a loro, e ad una truppa di dirigenti preparati e lungimiranti, la società piemontese è risorta dalle sue stesse ceneri (il vecchio Delle Alpi) tornando ad essere una delle protagoniste assolute anche in campo europeo. Dalla splendida struttura di Nyon, che ospita la sede dell'Uefa, ora uscirà la super potenza che contenderà alla Juventus l'accesso alla finale di Berlino: città e stadio che suonano come un dolce deja vu per molti tifosi italiani.