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Juventus, Secco dopo l’addio si sfoga: era fatta per Cassano e Mascherano

L’ex Direttore Sportivo bianconero Alessio Secco, torna a parlare dopo l’addio alla Juventus, togliendosi numerosi sassolini dalla scarpa e rivelando molti retroscena.
A cura di Marco Beltrami
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Alessio Secco, ex Direttore Sportivo della Juve, dalle colonne de "La Stampa" si sfoga dopo l'infelice addio alla squadra bianconera. Appare davvero deluso il dirigente dalla maniera nella quale è avvenuto il suo addio: "Credevo di meritare almeno due righe di ringraziamento dopo tredici anni,una vera caduta di stile, il club lo ha fatto per chi ci è stato molto meno".

Secco è stato letteralmente il capro espiatorio, l'agnello sacrificale, al quale sono stati imputati tutti gli errori di gestione commessi nelle ultime 2 stagioni bianconere. Per questo motivo l’ex D. s. non le manda a dire e per la prima volta racconta la sua verità e le tante operazioni mancate per misteriosi motivi, come nel caso di Cassano:  "L‘avevamo in mano tre e due anni fa, – dice Secco – ma c'erano perplessità da parte di qualcuno… io invece sapevo che lui non era più un enfant terrible. Stesso discorso per un giocatore attualmente nel mirino di mezza Europa, l'argentino Javier Mascherano: "Nel gennaio 2007 l'avevo preso e sarebbe venuto anche in B, ma mi dissero che non si poteva perchè la proprietà del cartellino era un mix tra società e privati… e la Juve ha un codice etico. Lui (Mascherano ndr) si mise a piangere". Tanti retroscena succulenti che dimostrano a suo giudizio come le responsabilità del fallimento juventino non fossero da imputare soltanto a lui.

Un pensiero poi sugli acquisti realizzati:  "Melo gioca nel Brasile mica per caso e, nonostante gli erorri, è un ottimo giocatore. Diego ( pronto a tornare in Germania) si riprenderà. Tiago ha fatto un buon Mondiale ed è finito a giocate nella squadra che ha vinto la Uefa, Almiron a Bari è stato uno dei migliori centrocampisti del campionato". La stoccata finale arriva sulla scelta di Ferrara, a suo modo una sorta di "raccomandato" quando in realtà lui appariva già d'accordo con Giampaolo.

 Marco Beltrami

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