Juventus-Sassuolo, il “piccolo derby” tra affari, scambi e proprietà
Solo qualche anno fa, trovare analogie tra Juventus e Sassuolo sarebbe stato impensabile. Eppure oggi le due squadre sono molto più vicine di quanto possa sembrare. Sabato, nell'anticipo delle 18, si affronteranno infatti due club che in comune hanno davvero tanto, seppur con un solco tecnico-qualitativo in rosa che, almeno sulla carta, non mette in discussione il risultato finale. Avversari per 90 minuti, ma amici a doppio filo per il resto del campionato: è lo strano caso di bianconeri e neroverdi.
A livello di cifre, la differenza è abissale: Transfermarkt valuta l'intera rosa del Sassuolo poco meno di 90 milioni di euro, cioè la cifra pagata dalla Juventus al Napoli per Higuain. La rosa bianconera, invece, ne vale 428 e già qui l'abisso è enorme. Stesso discorso per gli ingaggi: la Juventus spende 145 milioni a stagione, il Sassuolo 28 totali. Queste le differenze: poi però, sono solo analogie, a partire dalla proprietà: la Juventus è legata agli Agnelli ed alla Fiat, il Sassuolo a Squinzi ed alla Mapei.
Tanti anche gli aspetti in comune per quanto riguarda le rose: dallo stadio di proprietà (anche se il Sassuolo gioca a Reggio Emilia e non lo ha costruito ma acquistato attraverso la Mapei di Squinzi), attenzione particolare per il "made in Italy" e per i giovani. Questo senza dimenticare i tanti scambi di mercato lungo l'asse Torino-Sassuolo: Marrone, Peluso, Ziegler, Zaza, Boakye, Chibsah, Lirola, tanto per citarne qualcuno. Ed il prossimo potrebbe essere Berardi, da tempo in procinto di passare in bianconero e che proprio alle vigilie dei match contro la Juventus è curiosamente "falcidiato" da infortuni e squalifiche: mancherà anche sabato, e sarà la quarta volta in sette confronti. Anche Massimiliano Allegri è un ex del Sassuolo: proprio in neroverde è emerso come tecnico vincente nel 2009. Insomma, un vero e proprio "piccolo derby" tra amici.