Juventus-Roma, una sfida infinita che va oltre la semplice partita
Juventus-Roma non sarà una partita come le altre, non potrebbe esserlo anche se si provasse. La sfida che vedrà sabato sera di fronte i bianconeri nel proprio stadio contro i giallorossi ha storie e racconti che si perdono nei ricordi di una rivalità che va oltre la semplice prova sportiva lunga 90 minuti che deciderà, come ha sempre deciso, eventuali vincitori e vinti.
Juventus-Roma è molto di più: sarà la prima sfida per i bianconeri con una ‘big' senza Del Piero; è un confronto di un popolo intero juventino contro Zeman, il grande accusatore; è un deja-vù delle sfide tricolore degli anni 80; è un faccia a faccia tra Pirlo e Totti i due ‘Geni' a confronto; è Giovinco contro Destro, per dimostrare chi è il migliore tra i due già più promettenti giovani della scuola italiana; senza dimenticare, le polemiche, le battute, le ostilità presenti e passate, dal gol di Turone, alla ‘fuga' di Capello, fino ai giorni nostri.
Il Grande Nemico: Zdenek Zeman – Ovviamente non si può iniziare se non dal confronto Zeman-Juventus, un leti-motive che si trascina tra silenzi e commenti da oltre dieci anni. Per il popolo bianconero, battere la Roma non significherà soltanto mantenere il primato – anche di fronte al prepotente ritorno del napoli di Cavani – e superare un altro esame, ma zittire nel modo migliore l’allenatore più inviso: Zdenek Zeman.
Nel quadriennio tra il 1994 e il 1998 la Juventus vince 2 scudetti, una Champions League, un Mondiale per club, una Supercoppa europea e una italiana, una Coppa Italia. Troppo? Per Zeman sì e così nell’estate '98 con un’intervista che denunciava il doping nel calcio, il boemo tira in ballo pesantemente i bianconeri: Zeman lancia strali e attira querele, però le sue dichiarazioni (o illazioni) apriranno di fatto la strada a un processo sportivo contro la Juventus. Gianluca Vialli, tacciato di muscolatura sospetta, ribatte duramente chiamando in quel periodo, il boemo "terrorista" e il tempo – fino ad aoggi, 2012 – non è stato, questa volta, gran dottore senza annacquare la tensione. Si sono smussati solo gli aggettivi, visto che adesso Vialli definisce Zeman un semplice "paraculo", uno che "fa solo le battaglie che gli convengono".
Ma quel periodo e quelle accuse non sono mai state dimenticate come non dimentica Ciro Ferrara, l'allora difensore titolare nella Juventus di Lippi e oggi tecnico della Sampdoria, fresca avversaria della Roma all'Olimpico. Figuriamoci, perciò, se dimenticheranno i tifosi, risentiti pure per le esternazioni più recenti che arrivano direttamente da ‘Zemanlandia' sugli scudetti contesi ("Sono ventidue o ventitrè" disse il boemo dando il suo pensiero a chi glielo chiedeva sulla querelle attorno ai ‘30 tricolori sul campo‘).
O le esternazioni di Zeman sulla condanna di Antonio Conte: "Se c'è una squalifica per un tempo lungo, un allenatore non dovrebbe allenare", confermando l'assurdo di una legge sportiva che dev'essere riformata se non riformata nel suo essere. E la Juventus? Certo non è rimasta a guardare in silenzio tanto che già si era ‘ribellato'lo stesso ad Beppe Marotta per ciò che concerne scommessopoli ("Sul nostro tecnico uscita inopportuna") e aveva punto direttamente nella figura di John Elkann, presidente di Fiat e di Exor, dopo la Supercoppa estiva di Pechino vinta sul Napoli: "Ha vinto più Carrera in una partita che Zeman in tutta la carriera".
Da Turone a Capello – Toccando altri temi cari a Juventus-Roma, insieme a Zeman ricompare il nome di Turone, con un gol fantasma risalente al 1980-81, con presidenti Dino Viola e Boniperti e allenatori Liedholm e Trapattoni, altri grandi nomi, altri storici confronti nell'epopea della sfide tra bianconeri e giallorossi.
Nella sfida-scudetto che si disputò al vecchio Comunale, l'arbitro Paolo Bergamo (poi designatore nella bufera del 2006 di Calciopoli…) convalidò prima la rete della Roma: lancio di Conti, colpo di testa a proseguire di Pruzzo e volo vincente di Turone. Rete regolare, ma poi ecco la bandierina di Sancini, il fidato guardalinee che segnalava un fuorigioco. Bergamo innestò la retromarcia e annullò: le moviole non riuscirono mai a dipanare la matassa. Polemiche, minacce, code velenose e un episodio che è rimasto a simbolo delle successive sfide tra i due club.
Allora, però, il tutto svanì in un attimo: Dino Viola fece i complimenti all'arbitro, dise di aver perso lo scudetto per una questione di centimetri; Boniperti nel raduno dell'anno successivo a Coverciano, donò un metro al presidente giallorosso.
E ricompare anche il nome di Fabio Capello, il tecnico dell'ultimo scudetto giallorosso che in una sorprendente nottata del maggio 2004, l’allora allenatore giallorosso decise con stupore di tutti di lasciare Roma e di accettare le lusinghe della Juventus, club fino a quel momento dichiarato nemico giurato dall’allenatore di Pieris.
Vecchietti terribili – Venendo ai giorni nostri, Juventus-Roma sarà però anche la sfida che non ti aspetti tra Totti e Pirlo, i due terribili ‘vecchietti' che si ritroveranno faccia a faccia per 90 minuti, così come sarà la prima partita contro i giallorossi con i bianconeri senza Del Piero, volato in Australia.
Il ‘Professore' bianconero e il ‘Pupone' giallorosso stanno vivendo una seconda giovinezza: Pirlo è fondamentale per il gioco e gli schemi di Conte e la sua rinascita a Torino dopo il troppo veloce accantonamento milanista ha già portato i suoi frutti con uno scudetto, una Supercoppa, 45 gare di imbattibilità e un ritorno importante in Champions League.
Totti ha tagliato recentemente il record di 216 gol, confermandosi il miglior goleador in attività e tutti segnati con i colori della Roma, ritornando ad essere decisivo per una squadra che l'anno passato con Lus Enrique sembrava non aver più bisogno della sua classe e personalità.
Giovani talenti – Sarà anche una sfida diretta tra due giovani, come Giovinco e Destro, elementi determinanti nell'ultimo mercato con l'ex Parma preteso a tutti i costi dalla juventus per un ritorno in casa madre che l'ha tolto alle dirette concorrenti pronte ad ingaggiarlo, e l'ex Siena che la Roma ha voluto ad ogi costo malgrado avesse un reparto offensivo già completo.
Giovinco-Destro, sfida perfetta anche per la futura Nazionale di Prandelli in ottica Brasile 2014, con i due talenti emergenti di un vivaio italiano finalmente rispolverato dai grandi club, che dovranno dimostrare di meritarsi le rispettive nomee di migliori giovani in circolazione al momento.
Illustri ex – E poi, la sfida personale del grande ex della partita, Mirko Vucinic che si confronterà con un club che l'ha reso grande e famoso e sfiderà il suo primo ‘maestro' Zeman, tecnico che l'ha apprezzato e cresciuto ai tempi di Lecce. Per lui una gara tanto particolare da portarlo a ‘istigare' i tifosi bianconeri a fischiare la Roma perchè lui, fosse un ultrà e non un giocatore, lo farebbe con tutte le proprie forze.
Un altro motivo per cui nessuno potrà perdere la sfida di sabato sera che potrebbe determinare – tanto per cambiare – nuovi equlibri per lo scudetto 2012-2013, mai così lontano ma mai così vicino, domani sera, allo Juventus Stadium.