Juventus-Roma: la partita raccontata in 10 mosse
La vittoria della solidità. E' un blocco coeso, la Juve, che cambia modulo in corsa ma non consente nessuna vera occasione a una Roma manovriera ma lontana dalla porta. L'intuizione di Higuain mette in evidenza le difficoltà dei giallorossi nel difendere fra le linee e regala alla Juve la venticinquesima vittoria di fila allo Juventus Stadium in campionato. Rugani blocca e cancella Dzeko, non riesce a Spalletti la scommessa Gerson: ha di fatto regalato un tempo. Perotti incide poco, Nainggolan frenato dall'infortunio. Nella Juve molto bene Khedira e Sturaro, prezioso il lavoro di Mandzukic per la squadra.
Le formazioni – La Juventus gioca col 4-3-1-2, nel segno della continuità. Di base, Allegri mantiene lo stesso impianto contro l'Atalanta che ha esaltato Pjanic. E' per 10 undicesimi la stessa formazione del derby. C'è Rugani e non Benatia dietro, davanti Higuain e Mandzukic, con Dybala e Cuadrado atout per cambiare la partita a partita in corso. Spalletti ci mette un po' di "follia" per sorprendere la Roma. Difesa con Rudiger, Manolas, Fazio e Emerson. Gerson a sorpresa, 86′ finora, in mezzo con Nainggolan e Perotti, Dzeko riferimento davanti.
Esperimento Gerson
"Gerson ha qualità importanti" commenta Baldissoni alla vigilia, "Spalletti vorrà palleggiare di più da quel lato, visti gli infortuni di Salah e Bruno Peres". E infatti lo schiera praticamente al posto dell'egiziano in un 4-2-3-1 con la difesa che però passa a 3 in fase di possesso. La Juve parte molto aggressiva, dopo 2′ Fazio (uno dei giocatori con più falli nella Roma) dimostra la crescita nella lettura delle situazioni e chiude sul taglio di Khedira. La Roma si abbassa molto in fase di non possesso, sui primi ribaltamenti Dzeko, uomo più avanzato, è appena oltre la linea mediana. La Juve lavora soprattutto per esacerbare le difficoltà di Gerson, un po' timido quando raddoppiato nel saltare l'uomo in avvio. Mandzukic si allarga molto, gioca su Rudiger per evitare che il tedesco possa accompagnare a destra l'azione d'attacco. Ma non ha i tempi, resta molto alto in fase di non possesso e non va incontro al pallone.
Khedira la chiave bianconera
La presenza di Lichtsteiner, rispetto a Dani Alves, cambia un po' i movimenti di Khedira nel corridoio interno. Perotti viene incontro a supportare Emerson. Ma è proprio da quella parte, grazie al contro movimento a uscire di Mandzukic, che nasce la prima vera occasione: parata di Szczesny su Higuain.
E' proprio l'intuizione del Pipita al 15′ a spaccare la partita. Evita De Rossi in dribbling, salta anche Manolas e piazza un gran sinistro dal limite. Fondamentale, sull'azione avviata da destra, il taglio a uscire del Pipita che detta il passaggio fra le linee e sfrutta proprio la distanza fra De Rossi e la linea difensiva con Manolas troppo prudente nell'indecisione se chiudere e difendere in avanti o aspettare. E' sempre da quella parte che la Juventus attacca e crea i maggiori pericoli.
Roma manovriera ma sterile
La Roma prova a reagire, ma il baricentro basso e la difesa alta della Juve rendono più complicato il ribaltamento del gioco nella trequarti offensiva. Preziosa la cucitura di Nainggolan che cerca spazi e produce la prima vera conclusione giallorossa del primo tempo. I tentativi su calcio piazzato (Higuain fermati in fuorigioco, Manolas intercettato da Lichtsteiner) evidenziano pregi e difetti delle due squadre nella difesa sui calci piazzati. La Roma si allinea e lascia qualche occasione di troppo sulle seconde palle e le respinte corte, la Juve addensa meglio gli uomini nel cuore dell'area, lasciando qualche varco più innocuo sugli esterni. Il primo tempo lascia così l'immagine di una Roma più manovriera, 75 passaggi nella trequarti avversaria, ma poco incisiva (96 retropassaggi e 181 appoggi in avanti. I 42 tocchi di Emerson (più coinvolto di tutti i 22 in campo) non producono grandi occasioni da gol (15 comunque le verticalizzazioni verso Perotti, la combinazione più frequente del primo tempo). Alla Juve basta così un'invenzione del Pipita a massimizzare i tre tiri nei primi 45′. Bene Alex Sandro, che sfrutta la poca incidenza di Gerson per gestire 28 palloni, primo di squadra davanti ai 26 di Marchisio (8 scambi, la combinazione più frequente in casa bianconera.
Dentro Salah, out Pjanic
Spalletti mette fine dopo 45′ al fallito esperimento Gerson: subito dentro Salah che va subito a mettere sotto pressione Alex Sandro. E' proprio dal brasiliano, però, che combina bene con Sturaro, che arriva il pericoloso cross per Mandzukic al 50′. Il croato adesso scala ancor di più verso sinistra in fase di non possesso proprio per raddoppiare nella zona di ricezione di Salah.
Juve col 4-3-3
Ma il colpo di scena è l'infortunio di Pjanic, con il conseguente ingresso di Cuadrado che cambia l'assetto tattico della Juventus in un più marcato 4-3-3.Se Fazio segue più marcatamente Mandzukic, la presenza del colombiano inevitabilmente moltiplica le possibili soluzioni in area e costringe Emerson a rimanere più bloccato. Si lamenta, tuttavia, Higuain al 58′: chiedeva a Cuadrado di tergiversare meno e dargli palla prima per sorprendere la difesa fuori posizione.
Bomber di servizio
Dzeko continua ad abbassarsi non poco per dettare passaggio e profondità, ma con un Rugani che vince tre fondamentali duelli aerei (fondamentale anche su una pericolosa mischia da corner al 74′) fa fatica a tenere palla e far salire la squadra sfruttando i tagli di Salah. Il nuovo assetto bianconero, invece, porta un po' più interno Khedira ed è spesso Mandzukic che ripiega e continua a coprire le spalle delle mezzeali sulle due corsie per consentire ai bianconeri di presidiare i semi-spazi.
Ampiezza
La Roma, in una situazione così bloccata, prova a recuperare l'ampiezza della manovra, ma la densità della Juve neutralizza i possibili punti forti giallorossi. Sturaro (occasionissima al 70′, rigore in movimento e gran parata di Szczesny) aiuta Alex Sandro per stringere su Salah, ma né De Rossi né Strootman riescono a tamponare a sufficienza e andare a ricevere palla in quella zona di campo. L'obiettivo dell'ampiezza è anche al centro della visione di Allegri, che però al 68′ perde per infortunio anche Lichtsteiner. Entra Barzagli, che comunica ai compagni di mantenere la normale linea a 4 dietro.
Spalletti rischia tutto
Spalletti non cambia la forma, ma altera la sostanza del 4-2-3-1. Toglie un po' a sorpresa De Rossi per El Shaarawy che va alto a sinistra: Salah resta a destra, Perotti dietro Deko, Nainggolan arretra da mezzala. La Roma si limita ai calci piazzati, al 79′ Alex Sandro si perde Manolas che la manca di poco a due passi dalla porta.
Saltano gli schemi
La Juve, senza più un uomo che porti palla tra centrocampo e attacco, punta più sulle intuizioni individuali di Cuadrado davanti. E' una fase delicata della partita, la linearità degli schemi e delle geometrie lascia spazio all'ispirazione. In un momento così Allegri consente l'ovazione a Higuain e chiama in campo La Joya Dibala, che ha cambiato la storia del derby con 3 passaggi chiave in 10 tocchi.
Sturaro protagonista
Il finale è tutto di Sturaro, però, che crea la migliore occasione per il 2-0 bianconero. Spalletti manda dentro anche Bruno Peres, ma la sola generosità non basta a una Roma che ci prova solo nel finale con Perotti che Sandro e Barzagli fanno accentrare troppo. L solidità bianconera ha la meglio. Il distacco si allunga, nella testa e nella classifica.