Juventus, per Morata resta l’incubo Berlino: “Notti insonni e lacrime”

Per Alvaro Morata, la finale di Champions League dello scorso 6 giugno all'Olympiastadion di Berlino resta un incubo dal quale fa fatica a svegliarsi. La sconfitta contro il Barcellona è una ferita fresca e non ancora rimarginata, e l'attaccante spagnolo continua a ricordarsela bene. "Ho passato diverse notti senza dormire. Una finale può arrivare un'altra volta", ha spiegato Morata intervista dal quotidiano spagnolo Marca, "ma questa ormai è andata. Dura perdere una partita così importante, ma ci servirà da lezione per imparare ad essere ancora più forti".

Per lui però diverse soddisfazioni: oltre a quelle di squadra, dove ha vinto uno scudetto ed una coppa Italia (la decima, che è valsa la stella d'argento), per lui anche lo "sfizio" di sfidare il Real Madrid da grande ex della sfida: gol all'andata ed al ritorno per lui, eliminando così i blancos dalle semifinali di Champions League. Un passato da madridista, il suo, che i tifosi del Barcellona non gli hanno perdonato in quel di Berlino. "Mi hanno fischiato molto, ma è normale visto che si tratta di una tifoseria rivale", ha spiegato ancora Morata, "ma è stata una finale esemplare. Dovrebbero esserci più partite così. Ho pianto molto, perché è sfuggito qualcosa di unico che potrebbe anche non verificarsi mai più. Ed in ogni caso, questa finale non tornerà", ha aggiunto ancora l'attaccante spagnolo. Che per ora, comunque, sembra escludere un suo possibile ritorno al Real Madrid. "Qui alla Juventus sono felice, e non potrei stare meglio", ha concluso Morata, "e dal Real Madrid non ho sentito nessuno. Adesso penso a vincere con la Spagna e poi andare in vacanza".