Juventus, parla Luciano Moggi: “Io non avrei mai comprato Cristiano Ronaldo”
"Big Luciano" è ancora in grande forma. Soprattutto quando si tratta di parlare della "sua" Juventus e quando è chiamato a difendersi dalle accuse legate a Calciopoli. Intervistato dal "Corriere dello Sport", l'ex dirigente bianconero non ha mancato di regalare parole ad effetto: "Resto ancora vicino alla Juventus e mi sento spesso con il presidente Andrea Agnelli – ha rivelato Moggi – E' un ragazzo sveglio. È stato con noi 12 anni e ha imparato tutto. Lui lo sa bene che gli scudetti sono 36, tutti conquistati sul campo. Nessuno ha mai aiutato la Juve a vincere".
"Cristiano Ronaldo? Io non avrei mai preso un giocatore di 33 anni a quelle cifre – ha aggiunto – E di certo non l'avrei mai sbandierato prima di vendere Higuain, uno che comunque ti fa 20 gol a campionato. Prima avrei venduto Higuain per 50 milioni e solo dopo avrei annunciato Ronaldo. Dalla Spagna mi hanno fatto notare che, se segna un compagno, lui non va mai a esultare. Se segna lui, sceneggiate grandiose. Ma come marketing è un'operazione straordinaria".
Il ritorno di Bonucci
Il mercato è ovviamente il suo pane: l'argomento che ancora oggi lo stuzzica e lo intriga. E proprio per questo motivo, l'ex direttore generale juventino ha voluto dire la sua anche sull'affare Bonucci: "Io non lo avrei ripreso e dare Caldara al Milan in cambio è stata una ca***ta. Ma hanno dovuto farlo per evitare una pesante minusvalenza su Higuain. Marotta? E' un bravo amministratore, ma ha un complemento tecnico fondamentale in Paratici".
"L'euforia dell'ambiente bianconero è pericolosa come tutti gli eccessi e ho consigliato di stemperare ad Allegri, lui mi ascolta – ha aggiunto Moggi – Lo scudetto secondo me lo vince l'Inter alla grande. Conosco poco Spalletti, mi sembra un prete quando parla, ma hanno fatto una grande squadra. La Roma ha venduto certezze e comprato speranze. Il problema è che lì si fabbricano eroi in dieci minuti, vedi Kluivert. Il Napoli è da primi posti, ma non vedo come possa vincere".
Paparesta e il fallo sul fenomeno Ronaldo
Nella lunga intervista concessa, Luciano Moggi ha poi commentato anche il presunto episodio con Paparesta e il famoso rigore non concesso dopo il contatto Iuliano-Ronaldo: "Paparesta chiuso a chiave nello spogliatoio? Lo avrei menato quel giorno, ci aveva fatto perdere una partita vinta. Ma che mi metto a chiuderlo nello spogliatoio? Cosa ci avrei guadagnato? Fu solo una battuta, e per quella mi hanno radiato – ha concluso – Probabilmente su Ronaldo era rigore. Ma quell'Inter neanche doveva essere in Serie A. Doveva essere retrocessa per lo scandalo del passaporto falso di Recoba".