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Juventus, parla Evra: “Tevez per me è come un fratello”

L’esterno francese si è confessato in un “hangout” del tutto particolare con i tifosi della Juventus che, attraverso Twitter, gli hanno chiesto di commentare i suoi primi giorni italiani.
A cura di Alberto Pucci
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Nonostante il periodo festivo, la lontananza del giocatore (Evra è ancora a Sidney con la squadra) ed il fuso orario, sono stati molti i tifosi bianconeri a collegarsi e cinguettare con Patrice Evra, protagonista dell'ormai consueto appuntamento, via Twitter, che la Juventus organizza con i propri giocatori. Il francese si è prestato volentieri alla raffiche di domande dei tifosi della vecchia signora e ha raccontato il suo primo approccio con la realtà italiana: "Al momento di firmare con la Juventus, ero molto felice perché sapevo di venire in un grande club ed in una grande famiglia con una bella storia alle spalle – ha confessato l'ex Manchester – Il calcio italiano può risollevarsi. Ci vorrà impegno, ma c'è la Juve che fa da traino. Pogba mi aveva detto che Torino è una bella città, la gente è tranquilla e si vive bene". Dalle prime impressioni sul suo trasferimento al suo modo di stare in campo, Evra non è tipo che si tira indietro: "Posso giocare con entrambi i moduli, il 3-5-2 ed il 4-4-2. Ho iniziato la mia carriera con il 3-5-2 ma ho giocato di più a 4. Chi temo di più? Non c'è un attaccante che temo in maniera particolare, se sono in forma non ho paura di nessuno".

Il fratello Tevez ed il maestro Pirlo – Nell'incontro virtuale con i tifosi biancoeri sparsi in tutto il mondo, Patrice Evra non si è sentito a disagio. Grazie alla sua capacità di parlare ben sette lingue (francese, inglese, italiano, spagnolo, portoghese, senegalese e un po' di coreano, imparato da Park Ji-Sung, suo ex compagno nel Manchester), il difensore ha risposto a tutte le domande arrivate con l'hashtag #Askevra. Oltre alle domande più curiose ("Il mio piatto preferito – ha confessato Evra – sono le penne all'amatriciana"), il difensore ha svelato un paio di aneddoti legati a due suoi compagni: "Carlitos Tevez per me è come un fratello e quando l'ho rivisto è come se non ci fossimo mai lasciati. Andrea Pirlo, invece, lo chiamo il "maestro", può raggiungerti con un passaggio da qualsiasi posizione".

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