Juventus, occhio al Porto. Le qualità e i pericoli dei portoghesi in 5 punti
Urna benevola per la Juventus di Massimiliano Allegri che a Nyon, nel sorteggio valido per stabilire gli accoppiamenti delle squadre di Champions League impegnate negli ottavi di finale, ha pescato il Porto. Evitato quindi il pericolo Real Madrid, Bayern Monaco e Psg, tocca adesso ai bianconeri superare i portoghesi che, sulla carta, sono sicuramente inferiori, per valori in campo, agli attuali Campioni d’Italia.
La Juventus ha 3 precedenti con il Porto: 2 vittorie, 1 pareggio, 0 sconfitte, 5 gol fatti, 2 gol subiti. L’ultimo incontro giocato in Champions League dalle due squadre, è datato 23 ottobre 2001 quando la Juventus vinse facile con il risultato di 3-1 con i gol di Alessandro Del Piero, Paolo Montero e David Trezeguet.
4-4-2 e verticalizzazioni continue per le punte
Il Porto, squadra allenata dal tecnico portoghese Nuno Espirito Santo, nonostante sulla carta può sembrare meno competitiva della Juventus, frutta spesso questo 4-4-2 in modo del tutto particolare. Il gioco sulle fasce è fluido e continuo, ma non sempre decisivo. Si perché le qualità di questa squadra, sono soprattutto presenti nel cuore del gioco, e sono rappresentate dell’imprevedibilità di inserimenti e di passaggi, di calciatori come Brahimi che, oltre ad andare spesso al gol, è molto importante per la manovra offensiva degli attaccanti, su tutti Andrè Silva che, in 6 presenze complessive totalizzate nella massima competizione europea per club, ha già siglato ben 4 reti. Al suo fianco spesso troviamo Diogo Jota, 20 anni e 1 solo gol in Champions in 6 gare giocate.
Un modulo che però riesce a tramutarsi in un 4-3-3 in fase offensiva che consente allo stesso Brahimi di essere uno degli elementi fondamentali e decisivi in questo senso. Così come il messicano Corona, autentico jolly della formazione di Espirito Santo. Contropiede e rapidità l’altra qualità di questa squadra, intravista già nel preliminare estivo vinto proprio contro un’altra italiana: la Roma di Spalletti.
Lo sviluppo della manovra del Porto
Un gioco quindi, quello di Espirito Santo che predilige le corsie laterali, tipico del 4-4-2, grazie soprattutto a calciatori rapidi come l’ex Inter Alex Telles a sinistra e Pereira o Layun a destra, ma anche dalle verticalizzazioni centrali per le due punte capaci di trovarsi in porta anche con una serie massima di 3 passaggi effettuati. Ma anche con l’interscambio delle due punte che spesso si alternano come zona di campo per evitare di dare punti di riferimento particolari alla difesa avversaria.
Continuità in campionato e in Champions League
Una squadra il Porto però, capace di dare continuità di risultati sia in Champions League che in campionato dove occupa al momento la seconda posizione, alle spalle del Benfica capolista. Può contare sia su giovani di grande prospettiva futura ma anche sull’esperienza e il valore di gente come Casillas fra i pali e di capitan Marcano in difesa.
I numeri e le qualità dei lusitani
Importante nel Porto, è la precisione nei passaggi, quasi l’81,3% totale, ma anche, da non sottovalutare per la Juventus, è la media relativa al possesso palla a partita ferma quasi al 58%, il che evidenzia la grande cura del tecnico nell’improntare la gara sulla gestione del gioco e sulle fiammate improvvise grazie alla precisione dei passaggi. Sono invece 17 i tiri a partita in media totalizzati da Casillas e compagni.
Brahimi e Andrè Silva i pericoli maggiori
Oltre all’imprevedibilità di gente come Brahimi e Andrè Silva, che è un po’ la stella della compagine portoghese, non possiamo dimenticarci di Josè Herrera, oggetto del desiderio del mercato estivo del Napoli ma anche della stessa Juventus che ad un certo punto pensò anche a lui come eventuale rinforzo a centrocampo per sostituire Pogba. Senza dimenticare però anche il classe 1994, Oliver Torres, più noto semplicemente con il nome di Oliver, trequartista in prestito al Porto dall’Atletico Madrid. Calciatore di talento e che potrebbe essere pericoloso a gara in corso.