660 CONDIVISIONI
video suggerito
video suggerito

Juventus-Napoli: sfida totale in attacco, scontro tra filosofie

Filosofie quasi agli antipodi: da una parte i due attaccanti mobili di Allegri, dall’altro il tridente di Sarri in cui Callejon ricopre un ruolo strategico. La nostra analisi.
A cura di Mirko Cafaro
660 CONDIVISIONI
Immagine

Tra tante similitudini e somiglianze tattiche (specie a centrocampo con i reparti gemelli negli uomini e nello schieramento), è in attacco che la sfida tra Juventus e Napoli assume i contorni più distintivi. Si confrontano, infatti, due filosofie quasi agli antipodi. Da una parte il 3-5-2 (o 4-4-2) di Allegri con i due attaccanti molto vicini, sempre pronti a scambiarsi posizione, incrociarsi, dialogare e aprire gli spazi per gli inserimenti da centrocampo; dall'altro il 4-3-3 di Sarri che, mandato subito in soffitta l'esperimento di Insigne da trequartista, ha strutturato un tridente offensivo, capace di frequenti cambi di fronte ad allargare il campo, ma anche di profondi ripiegamenti difensivi, rispetto ai quali – ma non solo – il ruolo più strategico è ricoperto dallo spagnolo Callejon.

Il rendimento in base ai dati statistici della Juventus (fonte Whoscored)
Il rendimento in base ai dati statistici della Juventus (fonte Whoscored)
Immagine
Immagine

Potrebbe sembrare un paradosso, a fronte dei 24 gol in altrettante gare di Higuain, o dei 10 gol e 9 assist di Insigne, in assoluto alla sua miglior stagione da quando è in serie A, ma è l'ex Real Madrid il vero ago della bilancia per gli equilibri tattici dei partenopei. Prova ne sia il fatto che, nonostante il prolungato digiuno di inizio stagione, il tecnico toscano non si sia mai privato della sua velocità, della visione di gioco e del senso di sacrificio che ha sempre messo a disposizione della squadra. Nelle ultime giornate, poi, Sarri ha regalato ulteriore imprevedibilità ai movimenti offensivi consentendo a Callejon di accentrarsi in alcune occasioni, fino a giocare nell'insolita posizione di trequartista. Una mossa che – guarda caso – ha fatto registrare il suo ritorno al gol e la risalita sino a quota quattro (a fronte anche di due assist).

Il rendimento in base ai dati statistici del Napoli (fonte Whoscored)
Il rendimento in base ai dati statistici del Napoli (fonte Whoscored)
Immagine
Immagine

In casa Juventus, invece, la svolta si è avuta quando Dybala ha abbandonato i movimenti da prima punta che lo hanno caratterizzato nella prima parte della carriera, per mettere a disposizione della squadra la sua tecnica, le geometrie e la capacità di giocare tra le linee. Non è un caso che la risalita dei bianconeri sia coincisa proprio con la svolta tattica che ha visto l'argentino ripercorrere le orme del predecessore Tevez, non solo in termini di bonus prodotti (13 gol e 6 assist), ma soprattutto di zolle di terreno calpestate in campo. Allegri ha così impostato la squadra su tre registi: Bonucci per rilanciare l'azione da dietro, Marchisio in mezzo al campo e appunto Paulo capace talvolta di arretrare ben oltre la trequarti per alleggerire la pressione sui portatori di palla e creare scompiglio tra le linee. Una situazione di cui hanno beneficiato Mandzukic prima dell'infortunio e ora Morata, partner in grado di completarlo e soprattutto di fare a sportellate anche per lui.

660 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views