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Juventus, Moggi: “Cristiano Ronaldo era già nostro, ma per colpa di Salas saltò tutto”

L’ex dirigente bianconero, durante un incontro con i lettori, svela importanti retroscena narrati nel suo libro come quelli su CR7 e su Aquilani e De Rossi: “La Roma stava per darmeli, poi si accorse dell’errore che stava per fare”.
A cura di Alberto Pucci
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Ci sono cose che non sapremo mai e altre, invece, che vengono a galla magari dopo tanto tempo. Tra i custodi di decine e decine di segreti e retroscena, c'è senza dubbio anche Luciano Moggi. L'ex dirigente bianconero, recentemente "salvato" dalla prescrizione nel caso "Calciopoli", è ora impegnato nella promozione del suo recente libro "Il pallone lo porto io", autobiografia dedicata alla sua lunghissima, e discussa, esperienza nel mondo del calcio. Durante un incontro con i lettori a Montecatini Terme, Moggi ha regalato alla platea clamorose rivelazioni incluse nella sua fatica letteraria. Due notizie "bomba", riguardanti due trattative di mercato che, se andate in porto, avrebbero cambiato la storia della Juventus, della Roma e, soprattutto, del Manchester United: "Avevamo in pugno Cristiano Ronaldo – racconta l'ex juventino – Aveva addirittura già fatto le visite mediche a Torino. Allo Sporting sarebbe dovuto andare Salas più un conguaglio di 5 miliardi. Il cileno, però, rifiutò il trasferimento e arrivò il Manchester United che mise sul piatto 31 miliardi in contanti e se lo prese".

Quella volta con De Rossi – Colpi prestigiosi (Zidane e Trezeguet, su tutti) e acquisti saltati all'ultimo momento. I movimenti di mercato della Juventus di allora, tengono banco nell'autobiografia di "Big Luciano". Oltre alla "chicca" relativa al Pallone d'Oro in carica, Moggi narra della trattativa che avrebbe dovuto portare De Rossi e Aquilani in bianconero: "Entrambi stavano per diventare nostri giocatori, nell'ambito della trattativa per girare Davids alla Roma – rivela ancora l'ex direttore generale juventino – Per l'olandese, a quel tempo, chiesi 13 miliardi di lire più i due giovani De Rossi e Aquilani, e la Roma stava per accettare. Poi, forse, qualcuno si decise ad andare a vedere come giocavano in Primavera e l'affare saltò". Nel volume, tra le tante confessioni di Moggi, anche una che ha fatto parecchio discutere, nonostante siano passati molti anni: "Il rigore su Ronaldo? Riguardandolo bene, io lo avrei fischiato"

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