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Juventus, Lippi esalta Andrea Agnelli: “Via Marotta? Nuovo ciclo vincente come nel 94”

Il riferimento è alla stagione in cui papà Umberto decise di rilanciare la Juventus fermando di fatto l’egemonia decennale del Milan di Berlusconi: “Nel ’94 arrivai io e aprimmo un ciclo straordinario. Ora come allora, Andrea sta aprendo un nuovo corso su vittorie e successi che hanno già fatto storia”.
A cura di Alessio Pediglieri
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Cambiare per vincere, in casa Juventus è un diktat che dura da sempre e che anche oggi si ripropone nella sua massima espressione, con l'addio di Beppe Marotta da amministratore delegato e un nuovo Consiglio d'Amministrazione tutto da ricostruire. Il club bianconero ha così varato un nuovo corso proprio nel mezzo del progetto tecnico lanciato da Allegri e culminato in estate con l'acquisto di Cristiano Ronaldo, il top player del momento.

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I risultati sul campo ci sono (8 vittorie su 8 tra campionato e Coppe) e di conseguenza la programmazione dirigenziale arriva al momento giusto, per dare una svolta e rilanciare un progetto che permetta di restare ai vertici in Italia e in Europa. Un pensiero che traspare anche dalla gestione dell'addio allo storico ad, mantenendo il riserbo totale sulle motivazioni e lasciando che le voci svaniscano da sole.

Rinnovo per restare vincenti. Di quest'ottica è anche un ex illustre della storia calcistica juventina, Marcello Lippi che non ha dubbi nell'interpretare il cambio di guardia e un dopo Marotta, come una evoluzione naturale di crescere ancora: "Sorpreso che Marotta stia andando via? Quella bianconera è società che sa programmare, non lascia alcunchè al caso. Il presidente Andrea ha imparato benissimo:si sarà ricordato di quanto fatto da suo padre che ha aperto un ciclo vincente negli anni 90".

L'anno di grazia 1994. Ovviamente, Lippi si riferisce all'anno in cui Umberto optò per una rivoluzione interna e puntò fortissimo proprio sul tecnico di Viareggio. Un autoincensamento ma anche un elogio a quanto fatto da parte dei vertici juventini che spezzarono l'egemonia di Berlusconi e del Milan degli Invincibili: "Andrea Agnelli si sarà forse ricordato di quanto ha fatto il padre: nel 94-95, dopo 10 anni che non si occupava di Juve, ha cambiato tutto e rifatto un ciclo vincente, prendendo me. Il dottor Umberto è stata una persona spettacolare nella storia della Juventus, erano dieci anni che c'era la supremazia del Milan di Berlusconi".

L'elogio alla Juve ‘cannibale'. Da qui, l'elogio alla Juventus per quanto sta facendo sul campo, gara dopo gara, dimostrando supremazia assoluta, capace di vincere 7 partite oltre ai 7 scudetti e alle due finali di Champions League: "La Juve oggi ha una rosa di grande livello e i giocatori hanno capito che se vogliono far vedere quanto valgono al mondo devono stare in squadre con grandi campioni. AL momento non ha rivali in Italia".

Le parole di Andrea Agnelli. A conferma di quanto sottolineato da Marcello Lippi ecco le parole dello stesso Andrea Agnelli che spiega la volontà ferrea di mantenere altissima l'asticella della società sia da un punto di vista sportivo che in quello dei ricavi: "Il modello di gestione della Juventus rimane sostanzialmente inalterato: c'è un Cda che dà delle deleghe, le quali verranno assegnate dopo il 25 ottobre".

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