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Juventus, Lichtsteiner: “A Berlino abbiamo sprecato l’occasione della vita

Il difensore di Massimiliano Allegri ripensa con malinconia alla sconfitta nella finale di Champions League: “Abbiamo perso una grande occasione, purtroppo non siamo ancora al livello di squadre come Real Madrid o Barcellona”.
A cura di Alberto Pucci
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Sembrano passati anni ma, anche se c'è qualcuno che ha prontamente rimosso la serata di Berlino, sono trascorse solo poche settimane e il ricordo della serata (amara) dello scorso 6 giugno è ancora vivo nella testa di tifosi e giocatori della Juventus. All'Olympiastadion, davanti allo strapotere tecnico di Messi e compagni, è svanito il sogno che Massimiliano Allegri aveva rincorso per settimane e cullato nelle ore precedenti alla sfida contro i ragazzi di Luis Enrique. Per molti componenti della rosa juventina, quella tedesca è stata probabilmente l'ultima chance per scendere in campo e tentare di vincere un trofeo così prestigioso: "Arrivare in finale è una cosa che succede una volta e forse mai più – ha spiegato a Fifa.com, Stephan Lichtsteiner – Ero molto nervoso nella settimana che ha preceduto la partita. Pensavamo di poter vincere la coppa, dopo aver passato una grande stagione e aver già vinto già due titoli. La sconfitta è stata una grande delusione".

Elogio al Belpaese – Alla parole amare, il giocatore svizzero ha poi fatto seguire un'analisi molto schietta e onesta della situazione attuale della sua squadra: "La Juventus è una delle big d'Europa ma, sfortunatamente, non è ancora al livello di alcuni top club come Real Madrid, Barcellona o Bayern Monaco – ha dichiarato Lichtsteiner – Loro spesso raggiungono la finale, per noi invece, quella di Berlino è stata l'occasione di una vita. Al di là di come è andata, sono felice di quello che abbiamo in stagione e delle mie prestazioni". L'ultimo concetto espresso nell'intervista, lo svizzero lo ha dedicato all'Italia e al calcio italiano: "Il vostro paese è tra i più belli d'Europa e c'è molta passione. Amo gli italiani, gente aperta e rilassata, forse più al sud che al nord. Io amo giocare a calcio, ma penso che i soldi nel gioco di oggi rendano questo sport superficiale e la pressione esercitata da molti rende le cose ancora più difficili".

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