Juventus, Leonardo Bonucci si separa dal suo mental coach

Si erano conosciuti a Treviso e, insieme, hanno fatto un bel pezzo di strada. Un percorso ricco di soddisfazioni e di successi. Dopo sette anni, le strade di Leonardo Bonucci e Alberto Ferrarini si sono però divise. Ognuno per la sua, senza rancori e rimorsi. La storia del difensore bianconero e del suo "mental coach" è nota a molti tifosi. Il giocatore ai tempi della sua permanenza in Veneto, conobbe questo motivatore trevigiano che, in poche sedute, riuscì a far breccia nella sua testa e a tirarlo a lucido per riconquistare un posto in prima squadra. Cosa che puntualmente avvenne, grazie ad incontri di ore e ore dove Bonucci ascoltava e Ferrarini parlava. Di cosa? Di numerologia, pensiero positivo, tradizioni indiane e molto altro ancora. "Capisco che chi non conosce certe situazioni, può sorridere – dichiarò Bonucci, alla Gazzetta dello Sport, nel novembre 2012 – Qualche compagno di squadra mi prende anche in giro e ci sta, perché parlo di cose che non comprendono. Io, grazie ad Alberto, ho però imparato a non giudicare. Al posto loro proverei questa esperienza: a me ha dato tantissimo".
Le parole del motivatore – Un feeling che è durato sette anni. Un periodo di tempo dove Leonardo ha conquistato tutto (scudetti e coppe con la Juventus e un posto fisso in nazionale), dimenticando i tempi bui di Treviso e persino i problemi con il calcio scommesse. Ecco perché la conclusione del suo rapporto con il "mental coach", che i maligni sostengono fosse sgradita al club piemontese, fa notizia e rumore. Dietro ai successi di Bonucci, come ha spesso confermato lo stesso difensore, c'è il lavoro del 44enne trevigiano: "Dopo 7 anni di lavoro e successi ho deciso di terminare il mio lavoro con Leonardo Bonucci – ha scritto Ferrarini sulla sua pagina Facebook – La nostra avventura è iniziata a Treviso, quando fra l'altro stava vivendo un momento di forte crisi e finisce oggi da Top Player e vincente quale lui è. Ringrazio lui per aver creduto in me e nel mio lavoro. Trovo che questo sia stato il segreto del nostro successo, il suo soprattutto".