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Juventus, la rivincita di De Sciglio: “Merito della fiducia e dell’affetto di Allegri”

Il difensore bianconero, tra i più positivi nelle ultime uscite, ha raccontato la sua rinascita dopo l’ultimo triste periodo al Milan: “Se uno ha la faccia da bravo ragazzo, non vuol dire che non ha cattiveria o non ha personalità”.
A cura di Alberto Pucci
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Mentre la sua ex squadra continua ad arrancare, compresi quei calciatori arrivati in estate anche per prendere il suo posto, Mattia De Sciglio si sta prendendo la sua rivincita con la maglia della Juventus. Reduce da due stagioni sottotono, il 25enne difensore milanese ha superato i problemi d'ambientamento e il primo infortunio dell'anno ed è diventato uno dei punti fermi della formazione di Massimiliano Allegri.

Il merito principale del suo ritorno, secondo lo stesso De Sciglio, è proprio da attribuire al rapporto con il tecnico livornese: "L'allenatore mi fa sentire la sua fiducia e questo mi dà serenità, facendomi capire che ho delle grandi capacità – ha spiegato il giocatore juventino a Sky Sport – Anche il supporto dei miei compagni è stato fondamentale. Sono arrivato in una società con grandi campioni e personalità".

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La grinta di Mattia

Nonostante tutto, le prime settimane a Vinovo non sono state semplici per De Sciglio. L'errore nella finale di Supercoppa contro la Lazio e l'infortunio alla caviglia destra, rimediato nella prima partita contro il Barcellona, ha frenato la voglia dell'ex rossonero di mettersi in mostra e di ripagare la fiducia di Allegri: tecnico che lo fece esordire nel Milan, a soli 18 anni, in un match di Champions League. "Una cosa che mi ha sorpreso? L'affetto dei miei compagni dopo il primo gol in Serie A – ha continuato il difensore – Sono molto contento per stanno andando le cose, sia dal punto di vista personale che dal punto di vista della squadra. Stiamo migliorando tutti insieme di partita in partita".

I problemi e le critiche con il pubblico di San Siro, che sfociarono in un drammatico litigio dopo la sconfitta del Milan contro l'Empoli nell'aprile scorso, sono ormai un lontano ricordo: "Ognuno è libero di pensare quello che vuole. Se uno ha la faccia da bravo ragazzo, non vuol dire che non ha cattiveria o non ha personalità. Io penso solamente a stare tranquillo e a dimostrare sul campo le mie capacità".

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