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Juventus, la forza dei numeri: 12 punti in più rispetto ad un anno fa. Crollo Inter

I bianconeri fanno registrare il miglior incremento assoluto: bene anche il Milan (+5), Roma invariata. Crollano nerazzurri e Fiorentina: -10, ma i viola hanno una gara in meno da recuperare.
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Il cambio di rotta della Juventus rispetto alla scorsa stagione è netto: un anno fa, dopo dodici giornate, i bianconeri avevano ben dodici punti in meno rispetto ad oggi, quando guidano la classifica della Serie A con 30 punti frutto di dieci vittorie su dodici gare. Numeri che certificano che il mercato bianconero si è dimostrato più che mai affidabilissimo, e non a caso nonostante i tanti infortuni di questa prima parte di stagione i bianconeri sono saldamente in testa al campionato.

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Buono anche il cammino del Milan, che fa registrare un ottimo più cinque rispetto ad un anno fa ed è la seconda tra le migliori: la Roma, infatti, che è invece seconda in campionato, non ha cambiato il suo rendimento, confermando i ventisei punti di un anno da dopo dodici giornate. Salgono anche Torino e Lazio: entrambe le compagini hanno quattro punti in più rispetto ad un anno fa, bene anche Genoa (che però ha una gara in meno), Udinese ed Atalanta (+3) e Chievo Verona (+2). Quasi invariato il rendimento della Sampdoria (-1)

C'è invece chi, dodici mesi fa, andava molto meglio: limitano i danni Napoli ed Empoli, che perdono quattro punti rispetto ad un anno fa, mentre le altre fanno registrare degli autentici crolli. Il Palermo mostra un pericoloso meno otto, mentre il Sassuolo paga dazio agli impegni europei e perde addirittura nove punti rispetto alla dodicesima giornata di un anno fa. Crollo verticale per Fiorentina ed Inter, entrambe alla dodicesima dello scorso anno in testa alla classifica: se i viola hanno però una gara da recuperare per limitare i danni, i nerazzurri non hanno neppure questa "attenuante". Per entrambe il disavanzo è di ben dieci punti: un crollo verticale che non a caso ha portato all'esonero di De Boer, a sua volta subentrante al dimissionario Mancini.

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