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Juventus: l’ascesa di Vidal, nuovo simbolo bianconero

In Europa ha segnato una tripletta come i miti Inzaghi e Del Piero. In campionato da quando è arrivato ha vinto sempre lo scudetto.
A cura di Alessio Pediglieri
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Era arrivato nel 2011, quasi in sordina e con un curriculum tutt'altro che entusiasmante. Oltrettutto portava con sè un cognome che si è prestato da subito a battute pungenti e facili irionie. Ma pian piano il centrocampista cileno si è calato nella parte, ha atteso il proprio momento e si è fatto spazio tra le fila della Juventus conquistandosi la fiducia di tecnico, compagni e dirigenza e portando i bianconeri verso due scudetti consecutivi. Per trascinarli ancora una volta, verso il terzo, divenendo anno dopo anno un vero e proprio punto di riferimento anche per i tifosi. Perché Arturo Vidal con la tripletta in Champions League rifilata al Copenaghen ha scritto una pagina personale che resterà indelebile nella storia juventina.

Un crescendo costante – Il primo anno furono sette reti in trentacinque presenze tra Coppa Italia e Serie A, l'anno scorso quindici in quarantacinque apparizioni tra campionato e varie coppe, compresa la Champions. In Europa, nel 2013-2014, furono tre. Ora sono già cinque. In Serie A è arrivato a dieci lo scorso anno, ora è a cinque. Un'ascesa che non sembra trovare intoppi. Se nel 2011 al tempo del primo scudetto biancoenro post Calciopoli, era uno dei tanti appena arrivati nel progetto firmato Antonio Conte, oggi il centrocampista cileno è un punto fermo. Tanto che attorno a lui ballano i nomi dei vari Pirlo, Marchisio, Pogba: tutti nel vortice dei rumors del mercato. Lui no, perchè la Juventus non pensa minimamente a lasciarlo andare via. E la conferma arriva col sorriso dopo la vittoria contro il Copenaghen, con il contratto vicinissimo alla firma per un rinnovo che lo legherà ancora a lungo ai colori bianconeri.

Come Alex e SuperPippo – Dopotutto con i tre gol in Champions League, Vidal ha finalmente sdoganato anche i più scettici: incarna lo spirito di questa Juventus, rinata in Europa e rilanciatasi in campionato. Lui che di gol ne ha sempre fatti con il contagocce (solo 5 in 56 gare in Cile, 21 in 144 presenze con il Leverkusen) oggi sembra averci preso gusto e con i bianconeri è già al 32° centro in 92 presenze.Un gol ogni tre partite, una media monstre per un centrocampista che avrebbe dovuto prima ambientarsi e poi esplodere e che invece ha bruciato le tappe. E con il tris di Coppa ha eguagliato ca,pioni come Alessandro Del Piero e Filippo Inzaghi che erano riusciti a segnare tre goal in una partita nella massima competizione europea in bianconero: il primo nel 1998, il secondo nel 2000.

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