Juventus-Inter, nessun rimborso per i biglietti. Il club studia una sorta di risarcimento
Il dubbio è caduto definitivamente nella serata di giovedì: dopo la riunione dei vertici istituzionali è arrivata la conferma ufficiale anche da parte della Lega Calcio che Juventus-Inter si giocherà allo stadio di Torino regolarmente: domenica alle 20.45 ma senza pubblico. Il big match che può segnare una svolta nella corsa scudetto verrà disputato a porte chiuse, nessuna deroga è stata concessa al riguardo: compresa l'ipotesi emersa nei giorni scorsi di posticipare l'incontro di 24 ore (al lunedì, in concomitanza di Sampdoria-Verona) per far sì che – una volta scaduto il decreto del Presidente del Consiglio sulla situazione di emergenza nazionale per il Coronavirus – i tifosi potessero recarsi allo stadio.
Cosa accadrà invece a chi aveva già acquistato per tempo il biglietto della partita? Avranno la possibilità di vedere rimborsata la spesa sostenuta oppure dovranno rinunciare ai soldi spesi? La risposta a queste domande è negativa. Quasi sicuramente non potranno ricevere la somma versata per comprare (online oppure attraverso i punti vendita e gli store ufficiali) i tagliandi tanto ambiti fino a qualche settimana fa e adesso divenuti "carta straccia" a causa di quanto accaduto.
Niente rimborso ma la Juve studia una sorta di risarcimento alternativo. La resa della somma pagata per acquistare il biglietto non è prevista nel contratto di vendita: è così per la Juventus come per molte altre società. Il club bianconero, però, in ragione dell'eccezionalità della situazione, ha pubblicato una nota ufficiale dove lascia aperto uno spiraglio al riguardo. Non si tratterà di un rimborso vero e proprio ma di una sorta di indennizzo che al momento è oggetto di valutazione.
Ferma restando la validità delle previsioni che disciplinano l'acquisto dei titoli di accesso la società – vista la peculiarità della situazione nazionale, come si legge nella nota – sta valutando iniziative a favore degli acquirenti degli stessi.
Smentita anche la "suggestione" della diretta televisiva in chiaro. Un'altra delle opzioni sul tavolo che aveva preso piede considerando il particolare momento in cui versa il Paese. Impraticabile per legge, quella che era un'idea è rimasta tale ed è stata accantonata in poco tempo.