L’Inter batte la Juve ai rigori (10-9) nella Guinness International Champions Cup

Tournée americana con molte ombre e poche luci per Juventus e Inter. A Miami si consuma l'ultimo atto ai calci di rigore (9-10, 1-1 dopo i tempi regolamentari) e poco importa il piazzamento finale nella Guinness International Champions Cup, un settimo posto tutt'altro che onorevole. Dopo la serie infinita di tiri dal dischetto (ben 19), va all'Inter il successo nel derby d'Italia a stelle e strisce ma non lenisce la delusione, alimenta perplessità e una certezza: bianconeri e nerazzurri sono un cantiere aperto. E non è (solo) questione di calciomercato, almeno per quanto riguarda la squadra di Conte. Piccola soddisfazione, perché battere la ‘Signora' fa sempre piacere, per Mazzarri e per il popolo di tifosi nerazzurri. Le sconfitte contro l'Everton (ai calci di rigore) e i Los Angeles Galaxy hanno fatto infuriare il tecnico leccese e suscitato dubbi relativi alla sfida di Supercoppa italiana in programma il 18 agosto contro la Lazio. Quanto all'Inter, in attesa di sapere quando ci sarà il cambio ai vertici del club, le sconfitte con Chelsea (2-0) e Valencia (4-0) pure hanno lasciato il segno.
La sequenza dei rigori. Giovinco commette il primo errore dal dischetto, ma Guarin pareggia il conto e si lascia parare il penalty da Storari. Tocca a Marchisio, non sbaglia (1-0). Ranocchia, rincorsa breve e gol (1-1). Llorente, tiro angolato e preciso (2-1). Alvarez, botta a mezza altezza (2-2). Pirlo, micidiale (3-2), riscatta il flop contro l'Everton. Icardi azzarda una specie di cucchiaio e gli va bene (3-3). Vidal concede il bis (4-3) dopo il rigore calciato durante il match. Belfodil, che di penalty ne ha sbagliati 2 contro il Trentino, non sbaglia (4-4). Si va a oltranza: Ogbonna trasforma con freddezza (5-4). Olsen ristabilisce la parità (5-5). Caceres spiazza Carrizo (6-5). Andreolli, palla nel sette (6-6). Chiellini, gol a fil di palo (7-6). Pereira allunga la serie (7-7). De Ceglie, a segno (8-7). Jonathan, tiro centrale ma a rete (8-8). Isla sbaglia (8-8). Carrizo contro Storari, gol (8-9). Settimo posto all'Inter.

Qui Juventus. Antonio Conte guarda il bicchiere mezzo pieno: ciò che più importa sono la preparazione e gli automatismi messi a punto in questa fase del precampionato: "Abbiamo lavorato molto bene e perdere queste partite ci sta. Contro l'Inter è capitato solo ai rigori, al termine di una partita equilibrata, ma anche negli anni passati, nel Tim o nel Berlusconi, avevamo subito delle sconfitte – ammette il tecnico -. Sono soddisfatto di quanto ho visto, specie di Ogbonna, di come Tevez ha trovato l'intesa con Vucinic e della prova da leader di Mirko. Abbiamo commesso qualche errore in fase di impostazione, ma visto il caldo e gli allenamenti pesanti, è comprensibile".
Qui Inter. Walter Mazzarri esprime la sua soddisfazione ai microfoni di Inter Channel. "La squadra ha assimilato molto. In questa fase della stagione bisogna stare con i piedi per terra. I ragazzi devono guardare gli errori che hanno fatto e trarne indicazioni per migliorare. Contro la Juventus ho visto la squadra che voglio io, oggi ho iniziato a vederla. Era solo questione di tempo, sapevo che questi ragazzi avevano lavorato tanto. Adesso vogliamo crescere". Elogio particolare per Fredy Guarin: "Per le qualità che ha, voglio che si consacri un grande giocatore. Deve solo dare continuità alle sue giocate".

La partita, primo tempo. L'avvio del match è di marca nerazzurra, con Palacio protagonista: al 3′ un Pereira trova lo spazio per affondo e cross che l'argentino gira alle stelle, poco dopo Buffon neutralizza senza patemi un'altra conclusione ravvicinata. La Juve risponde con con un traversone insidioso di Asamoah e un altro pennellato da Pirlo che pesca Vucinic, la mira del montenegrino però non è altrettanto perfetta. Schermaglie, perché al 22′ si assiste all'azione da gol più pericolosa: Palacio (in sospetto fuorigioco) ci mette lo zampino ancora una volta, Supergigi sfodera prontezza di riflessi e chiude la porta all'argentino. Il pallino del gioco è in mano alla squadra di Mazzarri che gioca alta, pressa e sorprende spesso i bianconeri con inserimenti per vie centrali: da uno di questi, al 29′, scaturisce la rete di Alvarez. Botta di Guarin da fuori area, Buffon respinge ma l'argentino, ex del Velez, non sbaglia. La Juve ha uno scatto d'orgoglio con Tevez (31′): l'apache innesca Lichtsteiner, ma il pallonetto sull'uscita di Handanovic finisce alto. Inter vicina al raddoppio al 40′: la giocata di Alvarez è apprezzabile per agilità e capacità di liberarsi al tiro in area, ma la conclusione – finita sull'esterno della rete – è da dimenticare. Ultimo brivido della prima frazione al 43′, la fiammata dei bianconeri e un intervento maldestro in difesa procacciano il pareggio ai bianconeri (1-1): Juan Jesus ‘ancora' Vucinic in area ed è rigore, che Vidal trasforma con la solita freddezza (44′). Match scandito dai sussulti: Juve a sprazzi, Inter più continua per intensità di gioco e carattere.
Secondo tempo. Inizio di ripresa con un piglio diverso per la Juve, che si affida alle incursioni di Asamoah per scardinare gli spazi intasati nella metà campo interista. Al 7′ calcio d'angolo battuto da Pirlo, Vidal calcia al volo dal limite, palla alta. E' il preludio al ‘taglio' di Marchisio, che al 12′ sfiora il raddoppio (conclusione sull'esterno della rete). Caceres chiude in angolo (20′) un cross basso di Alvarez, poi i bianconeri tornano a menar le danze ma senza rendersi mai troppo pericolosi. Conte inserisce forze fresche: cambia gli esterni (Isla e De Ceglie al posto di Asamoah e Lichtsteiner), lancia nella mischia Giovinco e Llorente (fuori Tevez, ancora impalpabile, e Vucinic). Mazzarri risponde con Belfodil al posto di Kuzmanovic, mentre Alvarez arretra il baricentro del gioco e Icardi subentra a Palacio. L'Inter allenta la pressione: Nagatomo (29′) impegna dalla distanza Storari (subentrato a Buffon). Una punizione di Pirlo (32′) lascia di sasso Carrizo, salvato solo dal palo. Nasce ancora da un calcio piazzato il possibile raddoppio della Juve: la fiondata di Giovinco viene deviata in angolo, ne scaturisce una mischia che Carrizo risolve anticipando Llorente. E' l'ultima azione della sfida: il ritmo è ormai blando, le squadre attendono solo i rigori.
Le formazioni ufficiali. La Juve si presenta in campo secondo le indicazioni sorte anche alla vigilia: Caceres schierato al posto di Barzagli; Tevez e Vucinic a duettare in attacco. Per quanto riguarda i nerazzurri, Mazzarri si affida a Palacio, sostenuto da Alvarez, e con Guarin che la licenza di offendere.
Juventus (3-5-2): Buffon (1′ st Storari), Caceres, Bonucci (25′ st Ogbonna), Chiellini, Lichtsteiner (23′ st De Ceglie), Vidal, Pirlo, Marchisio, Asamoah (23′ st Isla), Tevez (25′ st Llorente), Vucinic (25′ st Giovinco). Allenatore: Antonio Conte.
Inter (3-5-1-1): 1 Handanovic (1′ st Carrizo); 14 Campagnaro, 23 Ranocchia, 5 Juan Jesus (33′ st Andreolli); 55 Nagatomo (33′ st Jonathan), 17 Kuzmanovic (33′ st Belfodil), 19 Cambiasso (15′ st Olsen), 13 Guarin, 31 Pereira; 11 Alvarez, 8 Palacio (33′ st Icardi). Allenatore: Walter Mazzarri
Arbitro: Hilario Grajeda (Usa)
Guinness International Champions Cup, programma dell'ultima giornata: Finale 1°/2° posto Real Madrid-Chelsea (8 agosto, ore 3 italiane); Finale 3°/4° posto Los Angeles Galaxy-Milan (8 agosto, ore 00.30 italiane)