Juventus imbattibile con CR7: in 5 punti la svolta tattica di Allegri con il portoghese
Come giustificare “il colpo del secolo” di mercato del calcio italiano, se non con i numeri che ad oggi danno assolutamente ragione alla Juventus? Semplice, perchè l’acquisto di Cristiano Ronaldo, non ha soltanto dato uno slancio maggiore al nostro campionato, ma ha proiettato la Juventus in uno status di squadra degno dei top club europei. Anche in Supercoppa, lo zampino di CR7 ha permesso ad Allegri di portarsi a casa un trofeo che sembrava essere sempre un po’ restio dal finire nelle mani dei bianconeri. E invece, proprio grazie al portoghese, l’unico pallone buono della partita, gli ha permesso di insaccare in gol la sua rete numero 16 in stagione. Già, 16 gol e siamo soltanto al giro di boa. Il merito va soprattutto allo stesso Allegri che con Cristiano Ronaldo a fare da perno in mezzo al campo, è riuscito a creare una Juventus ancor più tecnica che valorizza la qualità dei singoli (proprio come piace al tecnico livornese) e che appunto gira proprio sul portoghese. Ma come sono cambiati tatticamente i bianconeri dopo l’arrivo di CR7? Vediamolo in 5 punti.
Gli strappi del portoghese per trascinare la squadra
Oltre all’acquisto di Ronaldo, la Juventus ha avuto in Cancelo, quell’esterno offensivo che da tanto non si vedeva in bianconero dai primi anni di Liechtsteiner con Conte. E allora proprio l’ex Valencia è l’esempio lampante di questo primo cambiamento in campo. L’ex Real è in grado di rompere gli indugi grazie alla sua forza fisica e alla sia velocità che gli consentono di tenere palla e far salire l’azione dei bianconeri sia in verticale che in orizzontale portando praticamente la linea offensiva altissima lasciando i soli due centrali a coprire.
In questo senso, la presenza di Emre Can e Cancelo abili sia atleticamente che fisicamente, riescono a sfruttare e occupare tutti gli spazi vuoti resi disponibili dalla conduzione della palla del portoghese. Questo ha più volte portato in gol la Juventus in campionato. Con il cosiddetto “dai e vai” tipico di CR7.
Lo spostamento sull’esterno e l’inserimento del centrocampo
Nel 4-3-3 di Allegri, solitamente Cristiano Ronaldo viene utilizzato da esterno d’attacco a sinistra o al centro del tridente. Quando accade questo, non è sempre così scontato che l’ex Real resti fermo lì ad attendere le percussioni e i servizi per vie centrali dei compagni, anzi, è il contrario. E’ qui che Allegri ha portato un’altra novità. La capacità di Ronaldo di saltare l’uomo, consente al portoghese di andare a sinistra, sovrapporsi con Alex Sandro e consentire a una delle mezzali di inserirsi centralmente per fare volume nell’area di rigore avversaria.
In questo caso, a coprire il terzino brasiliano e anche Cancelo (che nel frattempo è anche lui chiamato a partecipare all’azione), resta Pjanic a fare da scudo ai due centrali difensivi. Una soluzione tattica che ha portato al gol Mandzukic nel momentaneo 1-1 della Juventus contro il Napoli in cui in quel caso, oltre al croato, a saltare c’era andato Emre Can.
Cambiano gli interpreti in attacco ma CR7 resta
Questa è la costante di Allegri. Cristiano Ronaldo ha giocato dalla gara d’esordio contro il Chievo ben 17 gare consecutive in campionato fermandosi poi contro l’Atalanta e in Coppa Italia contro il Bologna in cui ha cominciato dalla panchina. Sintomo dell’importanza tecnica e soprattutto tattica, ma anche di equilibri che riesce a dare il portoghese alla squadra.
Il campione ex Real infatti, è il perno su cui ruota tutto il reparto offensivo come mai non accadeva ad Allegri né dai tempi del primo Dybala e né dopo l’arrivo di Higuain finito anche troppo spesso in panchina. Nel suo 4-3-3, sia come attaccante a sinistra che come punta nel tridente, Ronaldo c’è sempre. E la capacità del portoghese sta proprio nel riuscire a coesistere con tutti. Da Mandzukic, con cui ormai ha affinato un’intesa perfetta soprattutto nei movimenti senza palla del croato, ma anche con Dybala con cui ha l’obbligo di dialogare palla a terra.
Senza dimenticare Douglas Costa che con la sua velocità è in grado di leggere al meglio la corsa in orizzontale del portoghese. Nessuna difficoltà anche con Bernardeschi con Cristiano, forse, dimostra di essere molto affiatato dal punto di vista tattico. Un giocatore che si sposa al meglio con le sue caratteristiche. Come Isco al Real.
Il “4-3 caos” di Allegri
Sembra il suo vecchio Milan ma in realtà somiglia sempre più al Real di Zidane. Nella Juve sempre più di Allegri, è stato proprio l'arrivo di Cristiano Ronaldo a completare un processo già in atto. Con il portoghese, Mario Mandzukic è tornato più vicino al suo ruolo di centravanti, ma leggermente più atipico. Mentre Paulo Dybala offre il suo meglio quando giocando da ibrido tra punta e trequartista, e Douglas Costa è anarchia, o casino per usare le parole di Allegri usate qualche tempo fa.
Ronaldo, è tornato alle origini come attaccante totale: svaria su tutti i fronti, è il grande protagonista di questa squadra, è inutile pensare di ingabbiarlo in qualche posizione. Il 4-3-e poi vediamo di Allegri applica in fin dei conti la stessa idea che ha portato Zidane a vincere tre Champions di fila: ben compatti dietro e i campioni là davanti liberi di fare quel che vogliono. Con Ronaldo, fare casino è un po' più semplice.
CR7 come trequartista-attaccante aggiunto a Dybala
La forza di Cristiano Ronaldo dunque, non sta soltanto nel riuscire ad essere decisivo quando non si sblocca la gara o quando anche raccogliendo una sola palla in area di rigore, riesce ad andare in gol. Il portoghese è uno dei maggiori registi del reparto d’attacco della Juventus. Un regista completo capace di toccare il maggior numero di palloni di tutto il tridente.
Nell’ultima gara del 2018 giocata in campionato contro la Sampdoria, ad esempio, il portoghese ha quasi effettuato lo stesso numero di passaggi chiave di Dybala che ha invece il compito di fungere quasi da rifinitore là davanti. Ben 37 contro i 55 dell’argentino che dimostrano come sia importante il suo gioco, il suo tocco e la sua sponda soprattutto nel gioco in orizzontale dove il portoghese dà il suo meglio. Insomma, un fenomeno a 360° che alla Juventus sta scrivendo ancora di più la storia di un club che non vuole smettere di stupire.