Juventus, il caso Benatia è ancora aperto: “Spiegazioni Rai inverosimili”

Un caso che non ha precedenti e che ha messo in cattivissima luce la tv di Stato. Dopo il derby contro il Torino, riacciuffato al 92′ grazie ad una rete di Gonzalo Higuain, la Juventus si è trovata a dover discutere con la Rai a seguito dell'increscioso insulto ricevuto dal proprio giocatore Benatia, durante un collegamento in diretta. Un fatto per cui la società bianconera ha esposto un comunicato ufficiale sottolineando ‘sconcerto' e disagio per l'incidente, al di là della nota espressa dalla tv di Stato. E anche lo stesso Benatia è tornato sull'accaduto, tutt'altro che chiuso.
Insulti e caso aperto – E' oramai diventata una lotta all'ultimo comunicato: Juventus e Rai sono passati alle note ufficiali per parlarsi dopo gli insulti razzisti ricevuti da Benatia in cuffia da qualcuno che il club bianconero sottolinea poter essere solamente dello staff della Rai e la tv di Stato che nega, sottolineando come quelle parole siano state pronunciate da un estraneo ancora da identificare. Una situazione quasi paradossale che è montata proprio quando la Juventus avrebbe necessità di tutta la tranquillità che merita, tra impegni di campionato sempre più delicati e un ritorno di Champions League che ne determinerà la stagione intera.
Per prima è stata la Rai a redarre una nota di scuse e di prime spiegazioni. Uscita quasi immediatamente dopo la denuncia di Benatia e della stessa Juventus
"La Rai è sinceramente dispiaciuta per il deplorevole episodio di razzismo che ha coinvolto il calciatore della Juventus Benatia durante la trasmissione Calcio Champagne e che per fortuna non è stato accessibile ai telespettatori non essendo andato in onda. Rai ha messo in moto tutte le verifiche del caso per individuare il responsabile dell’accaduto e al momento gli approfondimenti tecnici istruiti portano a escludere che a pronunciare le inaccettabili frasi possa essere stato un dipendente dell’azienda".
Delle spiegazioni che non sono piaciute alla Juventus, ritenute dalla società frammentarie e incomplete.
Pur prendendo atto del comunicato Rai, che esprime solidarietà, è doveroso che tutti, in primis il calciatore, ricevano una spiegazione convincente sull'accaduto. Alcune dichiarazioni informali e sui social network tendono infatti ad addebitare tale ‘interferenza' al servizio di produzione fornito da Juventus a Raisport presso lo Juventus Stadium. Tale circostanza è fattualmente incredibile e tecnicamente inverosimile, poiché la linea audio (n-1) parte direttamente dalla sede Rai di Milano e arriva sugli auricolari. La produzione in loco, infatti, non interloquisce con l'ospite. Juventus confida che le verifiche in atto da parte di Raisport proseguano senza indulgere in alibi che tendono a minimizzare quanto accaduto o a distorcere i fatti
Una posizione dura, che non ammette repliche. E che si aggiunge anche al pensiero del diretto interessato, Benatia che ha utilizzato proprio i socila per esprimere il proprio pensiero sull'accaduto:
"Ci tengo a confermare le parole che ho sentito nell’auricolare, che anche altre due persone hanno ascoltato. Il male che è stato commesso è tragico, ma più grave è non riconoscere i propri errori. Un’indagine è in corso. L’Italia è un Paese che ho nel cuore da anni, ma purtroppo c’è una minoranza intollerante. Sono marocchino ed estremamente fiero di esserlo!"