Juventus, De Ligt felice e sereno: “Se tieni le braccia strette non è mai rigore…”
Un braccio galeotto, stando alle immagini e ai cuori granata, non per il VAR e per l'arbitro. Così, in Torino-Juventus, il centrale difensivo olandese Mathijs de Ligt non è stato sanzionato con un calcio di rigore e, sul risultato di 0-0, quasi un'ora dopo ha potuto siglare l'1-0 che ha permesso ai bianconeri di vincere il derby della Mole e a riportarsi in vetta alla classifica. Tra le polemiche e le critiche di una decisione arbitrale più che discutibile.
Eppure, per il diciannovenne ex Ajax è arrivato il sereno. La ‘nuvoletta di Fantozzi‘ decantata da Buffon per difendere il giovane virgulto dalle troppe critiche è scomparsa e al 70' è tornato il sereno con la deviazione decisiva alle spalle di Sirigu. Il resto sono chiacchiere da bar, polemiche di chi non è riuscito a portare a casa punti e smuovere la classifica. Anche se a guardare le immagini è più Pjanic a tenere le mani a posto, non di certo il giovane olandese.
Il ‘mani' è evidente, non per Doveri
Il tocco in area c'è stato, e non è il primo in campionato, anzi. Altre volte è andata peggio, sabato sera no perché è stato considerato ‘congruo' con il corpo e nel movimento difensivo. Forse al limite del regolamento, di certo una decisione dalla quale non si può tornare indietro. E anche lo stesso de Ligt prova sensazioni positive rivivendo il momento, sicuro di non aver commesso alcuna infrazione.
Il mio tocco di mano in area? La regola dice che se ho le braccia strette non è mai rigore
La rinascita di de Ligt
De Ligt nel dopo derby è felicemente sereno, ritrovando l'abbraccio dei compagni – che non è mai mancato – e ritrovando soprattutto fiducia in se stesso, dopo essere stato gettato da settembre nella tana dei leoni per l'infortunio grave a capitan Chiellini che lo ha costretto a scendere in campo da titolare subito e con continuità, trovando anche qualche passo falso sul proprio cammino da debuttante di serie A.
Sono molto contento, era una partita importante e dovevamo vincere. Quando arrivi in una nuova squadra non e' mai facile ambientarsi, sto migliorando partita dopo partita. I miei compagni mi aiutano molto, il rapporto e' ottimo.