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Juventus, Chiellini: “Da ragazzo ero considerato scarso e bruttino”

Ospite d’onore ad un evento commerciale che si è svolto all’Allianz Stadium, il giocatore bianconero ha parlato dei suoi inizi: “Ero il più sgraziato, ma c’è l’ho fatta. Ne ho visti tanti di talenti che a 17/18 anni non hanno voluto fare sacrifici e si sono persi. I miei esempi in campo? Pirlo e Buffon”
A cura di Alberto Pucci
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I segni dell'eliminazione italiana dal prossimo Mondiale, sono ancora ben evidenti su tutti i giocatori azzurri. Giorgio Chiellini è uno di quelli che se li porta ancora addosso, anche se il difensore della Juventus sta già provando a voltare pagina. Ospite principale nel meeting organizzato all'Allianz Stadium da Randstad, uno degli official partner della Juventus, il giocatore di Allegri ha parlato alla platea presente toccando anche la recente delusione di San Siro: "Come si supera una delusione simile? L'esperienza aiuta e quando si è giovani è più difficile farlo – ha spiegato Chiellini – La famiglia in tutto questo è fondamentale, così come le figure più esperte nello spogliatoio".

Il brutto anatroccolo

Archiviato il discorso sulla Nazionale, il calciatore bianconero ha poi parlato dei suoi esordi: "Ero sempre considerato bruttino, sgraziato e grezzo – ha ricordato – Poi sono migliorato con gli anni, anche grazie ad allenatori che hanno creduto in me. E' stata dura, ma se lo si fa con passione viene più semplice. Molti giovani talenti non sono riusciti ad arrivare ad alti livelli proprio per la costanza. Anche oggi penso di poter ancora migliorare e la testa compensa quello che ho perso a livello fisico".

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Il futuro del "Chiello"

Il domani del 33enne toscano, però, è ancora tutto da decifrare: "Viviamo il nostro sport con passione e la fine della carriera agonistica sarà uno scombussolamento inevitabile. Bisogna cominciare a pensare al futuro per ammortizzare questo salto. Non so cosa farò di preciso, ma la mia famiglia avrà sicuramente un ruolo importante, vorrei essere un padre e un marito presente. Lavorare in un’azienda che non sia la Juve? Sarebbe una prova più difficile, affascinante, ora non mi ci vedo, sono concentrato sul mio mondo. Bisogna comunque avere sempre l’umiltà di imparare. I miei esempi in campo? Pirlo e Buffon. Oltre alle qualità tecniche, avevano personalità e carattere in campo e fuori".

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