Juventus, Buffon: “Torno a Berlino da sfavorito ma faremo sudare il Barça”
Meno cinque. Solo cinque giorni al grande appuntamento con la finale di Champions League tra Juventus e Barcellona. Tra la tifoseria bianconera la tensione sta salendo ai massimi livelli, mentre tecnico e giocatori provano a non pensare troppo ai novanta (e forse più) minuti dell'Olympiastadion contro il fenomenale Leo Messi. Intervistato dal portale Uefa.com, Gigi Buffon ha presentato la sfida partendo da una percentuale: "Con il Real Madrid avevamo un 35% di possibilità di passare il turno – ricorda il portiere – Quelle di vincere la coppa contro questo Barcellona sono un pochino di meno. Però, abbiamo qualche arma per giocarcela o per provare a rendere il loro compito più difficile, come abbiamo già fatto con il Real Madrid".
Dopo la famosa notte della testa di Zidane e del rigore decisivo di Grosso, il portiere della Juventus e della Nazionale rimetterà piede all'Olympiastadion. Per Buffon sarà un ritorno suggestivo a Berlino, dopo quella incredibile vittoria contro la Francia che, in realtà, nessuno s'aspettava: "Dopo nove anni torno in quello stadio e sono curioso di vedere se le emozioni e le sensazioni saranno le stesse – spiega – E' un grande obiettivo, perché la mia è una storia lunga. In mezzo a tutti questi anni di carriera ci sono state anche delle scelte molto complicate, molto difficili da prendere, le ho prese sulla base di quelli che erano i miei sentimenti. Arrivare questi traguardi con i miei compagni e con tutto lo staff, con tutta la società e con tutti i tifosi è un qualcosa di grandissimo e gratificante".
Insieme al capitano, sull'aereo che porterà la Juventus a Berlino ci saranno anche Massimiliano Allegri e Carlitos Tevez: due protagonisti indiscussi della stagione juventina. "Allegri mi ha colpito per la grande intelligenza con cui ha saputo entrare nel nostro gruppo – ha concluso Buffon – Ha lavorato cercando di di capire quali erano le caratteristiche morali oltre che tecniche della squadra, in ogni singolo soggetto. E sulla base di questo, lui si è amalgamato. In questo è stato sicuramente intelligente e veramente bravo. Tevez, invece, è stato una sorpresa per me perché non lo conoscevo. Anche lui si è integrato immediatamente, nonostante le differenze tra il calcio inglese, argentino e italiano. Adesso sa perfettamente quello che deve fare per aiutare la squadra e i compagni. Lui in qualsiasi momento della partita capisce quando deve darci una mano, deve fare una corsa in più, deve fare un fallo, deve fare la giocata e tenere palla. È un grandissimo trascinatore e un grande uomo. Sono veramente felice di poter giocare con lui".