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Juventus, Boniek bersaglio dei tifosi bianconeri: è un ingrato, via il suo nome dallo stadio

Clamorosa polemica a distanza tra i tifosi bianconeri e il campione del passato polacco Boniek, considerato un ingrato.
A cura di Marco Beltrami
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boniek

l nuovo Stadio della Juventus, sarà impreziosito dalle 50 stelle raffiguranti i più grandi calciatori bianconeri della storia, che "illumineranno" in questa maniera la nuova struttura.

Una di queste è rivolta proprio al "bello di notte"  Zbigniew Boniek, il giocatore polacco protagonista delle vittorie clamorose della "vecchia signora" nei primi anni 80. I tifosi bianconeri però non ci stanno e con una lettera indirizzata al Presidente Agnelli hanno chiesto proprio la rimozione del nome del giocatore polacco: "Chiediamo al Presidente Andrea Agnelli la rimozione della stella assegnata a Boniek, giocatore di indiscusso valore ma uomo di scarsa gratitudine che non tralascia occasione per unirsi al coro dei diffamatori della nostra amata Juventus. Chiediamo inoltre che quella stella vada assegnata ad Alessio Neri e Riccardo Ferramosca, i due ragazzi tragicamente scomparsi a Vinovo. Caro Presidente, siamo sicuri che anche questa volta saprà difendere il giusto valore nel rispetto della Juve e dei suoi tifosi".

Immediata la risposta dell'attuale opinionista che si è mostrato molto dispiaciuto dalle rimostranze del popolo bianconero:  "Non riesco a capire cosa voglia dire scarsa gratitudine. Con me la Juve ha vinto tantissimo. E in quattro finali disputate la squadra segnò cinque goal, di cui tre miei – ha dichiarato l'ex attaccante polacco -. Sono stato anche l’unico giocatore a non aver preso una lira dopo il Liverpool e Bruxelles: decisi di devolvere il premio alle famiglie delle vittime dell’Heysel. Nel periodo più buio della storia della Juve ho espresso un netto dissenso nei confronti di certe cose: il mio punto di vista era diverso da quello di Moggi e Giraudo. Se questo vuol dire scarsa gratitudine, pazienza. Sono però curioso di sapere se questi sono gli stessi tifosi che contestavano violentemente l’anno scorso dopo le sconfitte".

Marco Beltrami

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