Juventus-Barcellona, Evra: “Suarez? Questa volta avrò l’aiuto di Chiellini”
Patrice Evra ha letteralmente preso per mano la Juventus. Arrivato nella scorsa estate anche tra lo scetticismo di una parte della tifoseria, dopo un periodo di fisiologico ambientamento, ha sfoderato un rendimento notevole e in crescendo. L'esterno che proprio oggi spegne 34 candeline ha fatto la differenza soprattutto in Champions League garantendo esperienza e tranquillità ad una squadra che con una vera e propria impresa ha raggiunto la finale superando il Real Madrid. Il 6 giugno, quella contro il Barcellona sarà addirittura la quinta finale della carriera per Evra che ritroverà da avversario una vecchia conoscenza, ovvero Luis Suarez. I due si resero protagonisti nel 2011 di un episodio increscioso con Evra che accusò Suarez di aver pronunciato frasi razziste dopo un match tra il Liverpool e lo United. Il pistolero fu punito con 8 giornate di squalifica e nel febbraio 2012 rifiutò di stringere la mano al francese prima di un match giocato all'Old Trafford. Ecco come l'esperto terzino ha commentato il nuovo incrocio con la stella uruguaiana: "Gli porgerò di nuovo la mano, nessun problema. Mi interessa solo che senta la mia presenza sul campo, non altro. Sono orgoglioso di ciò che sono e del colore della mia pelle, il resto conta zero. E poi stavolta avrò eventualmente l’aiuto di Chiellini".
Evra non può che elogiare la forza del gruppo bianconero. Una Juventus che fa del gruppo e della forza fisica i suoi punti di forza. A tal proposito ecco come il francese ha provato a spronare i suoi compagni nel finale di primo tempo del match del Bernabeu con la formazione di Allegri sotto di un gol: "Durante Real-Juve, il clima era tranquillo, nessun discorso solenne sia chiaro, ma ai ragazzi ho detto così: “Non ci credo che il Real abbia più fame di noi e che non possiamo fare un goal a questa squadra, stiamo sereni e passiamo il turno. Ero sicuro che avremmo recuperato la partita, ci dicevamo che fisicamente non avrebbero retto il confronto, non potevano competere con questa Juve. Abbiamo una gamba eccezionale. In Italia si lavora in maniera pazzesca, qui devi correre anche quando dormi. Ho l’impressione di essere stato in vacanza a Manchester".
In conclusione una battuta su quanto accaduto nella scorsa estate, sulle difficoltà di reagire e ripartire con Allegri dopo l'addio di Conte il mister che aveva voluto Evra alla Juve: "Questo è un gruppo eccezionale, composto da uomini veri. In estate, mi capitò di parlare con Buffon e Tevez, e in loro vidi una determinazione incredibile. Mi dissero che volevano dimostrare che certi risultati non erano targati solo Conte – rivela in un'intervista a La Gazzetta dello Sport – Sentivano forte la responsabilità di trascinare la squadra in un momento obiettivamente delicato. Ho ammirato in loro una personalità enorme, e alla fine mi convinsi che tutto sarebbe andato bene, a dispetto della partenza del tecnico che mi aveva voluto a Torino”.