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Juventus, ancora “fatal Atene”: Kasami e un super Roberto tolgono il sorriso ad Allegri

Al Georgios Karaiskákis di Atene, gli uomini di Massimiliano Allegri hanno conosciuto la loro seconda sconfitta consecutiva in Europa. Ultima nel gruppo, la vecchia signora non dovrà più commettere passi falsi.
A cura di Alberto Pucci
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Nella bolgia dello stadio greco, tra i più rumorosi d'Europa secondo il doppio ex Enzo Maresca, la Juventus cade ancora e rimane sul fondo della classifica nel gruppo A. La sconfitta, seppur immeritata, complica notevolmente il cammino in Champions League dei campioni d'Italia che, nelle prossime tre gare, dovranno cercare di portare a casa più punti possibili per sperare di raggiungere gli ottavi di finale. L'Olympiakos, dopo aver freddato Simeone, ha così bloccato e battuto Allegri, al quale non è bastato il rientro a tempo pieno di Vidal e neanche gli inserimenti di Morata e, successivamente, di Giovinco e Marchisio (al posto di un irriconoscibile Andrea Pirlo). La furia juventina, colpita a freddo al 35esimo del primo tempo dal gol di Kasami, si è schiantata sulla traversa di Morata e sugli interventi prodigiosi del portiere avversario che, nella ripresa, ha fatto il fenomeno parando di tutto. Con il passo falso di Atene, il quarto consecutivo lontano da Torino, la Juventus eguaglia la sua striscia negativa-record: primato già stabilito a cavallo fra le edizioni 1977/78 e 1980/81 e nel corso dell’edizione 2001/02.

Da Magath a Kasami – Dopo più di trent'anni, il club piemontese ha conosciuto un'altra triste serata in quel di Atene, rimediando una sconfitta che rischia di chiudergli quasi definitivamente la strada che porta agli ottavi di Champions League. Vestita di blu elettrico, dopo il verde acido di Madrid, la squadra di Allegri ha evidenziato gli stessi problemi che, nella passata stagione, le hanno negato la possibilità di entrare nell'elite del calcio continentale. Poco lucidi e precisi nel primo tempo, ai ragazzi di Allegri non è servito nemmeno l'assalto finale alla ricerca del gol e del pareggio che, alla fine, sarebbe stato anche meritato. Non sono i sette gol incassati dalla Roma, ma la sconfitta di stasera sarà ugualmente difficile da digerire. La nostra miglior squadra italiana, in maniera anche sfortunata, ha infatti incassato la quarta sconfitta esterna consecutiva in Champions League (ultimo risultato utile il 7 settembre 2013: 1-1, a Copenaghen), rendendo ancora più grande il divario tra i "parametri" della Serie A e quelli della Champions League: torneo dove Tevez e Totti continuano a recitare il ruolo di attori non protagonisti.

Ostacolo rosanero – Domenica prossima, allo "Juventus Stadium", i bianconeri torneranno in campo proprio contro l'ex squadra di Pajtim Kasami: autore del gol vittoria greco. Reduce dal mezzo passo falso di Reggio Emilia, e con la Roma staccata di una sola lunghezza, i campioni d'Italia ospiteranno il Palermo. Come per la diretta concorrente, umiliata dal Bayern Monaco, la Juventus sarà chiamata a riscattare la serata europea e a rifarsi il trucco. La vecchia signora del calcio italiano, nelle recenti uscite, ha mostrato qualche ruga di troppo. Complice qualche infortunio, Allegri è alle prese con i primi problemi da tecnico bianconero: incertezze che potrebbero diventare un peso anche nella faticosa lotta scudetto con la Roma. L'immagine più nitida della serata bianconera, è la prova opaca di Andrea Pirlo: nullo per quasi un'ora e colpevole nell'azione che ha portato al vantaggio greco dell'Olympiakos. In passato, nei pochi momenti di difficoltà sotto la guida di Antonio Conte, Buffon e compagni hanno saputo reagire tirando fuori prestazioni tutto cuore e orgoglio. Il momento attuale non è dei più felici: una vittoria convincente con il Palermo, potrebbe essere la medicina migliore per uscire dalla crisi…almeno, in Italia.

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