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Juventus, Allegri: “Prima c’era scetticismo, ora mi godo l’applauso dei tifosi”

Dopo la vittoria contro il Napoli, l’allenatore bianconero festeggia e comincia a pensare alla sfida contro il Barcellona: “Servirà una partita perfetta in fase difensiva”.
A cura di Alberto Pucci
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Anche se aveva poco valore, a causa di un campionato già vinto e stravinto, la Juventus si è giocata fino alla fine (come direbbero i suoi tifosi) il match contro il Napoli, godendosi vittoria e festa finale per la conquista del tricolore. Insieme a Buffon e compagni, anche Massimiliano Allegri ha sudato sette camicie per portare a casa l'ennesimo successo. Una fatica ben dimostrata dalla faccia stanca che il tecnico livornese ha mostrato davanti alle telecamere: "Quella di oggi è stata una bella festa – ha dichiarato ai microfoni Sky, l'allenatore bianconero – Siamo riusciti a conquistare una bella vittoria e siamo soddisfatti per averlo fatto davanti ai nostri tifosi. I ragazzi hanno dimostrato di continuare a voler vincere, giocando anche bene. Ho ottenuto ottime risposte anche da chi ha giocato meno".

Dopo il triplice fischio finale, allo "Stadium" è scattata la festa e il boato dei tifosi che ha accolto Allegri, al centro del campo, è stato tra i più forti: "Sono molto contento, con i tifosi ho un buon rapporto di rispetto e credo che ci debba sempre essere – ha continuato Allegri – All'inizio lo scetticismo era normale. Da parte mia ho sempre cercato di lavorare in maniera professionale, poi magari non risulto molto simpatico perché non mi lascio andare a grandi feste e grandi gioie".

Ora il pensiero di tutto il popolo bianconero è alla finale di Berlino del prossimo 6 giugno. Incalzato dallo studio dell'emittente satellitare, Massimiliano Allegri ha spiegato come preparerà la squadra in questi lunghi giorni d'attesa: "Dopo tante partite e obiettivi raggiunti, arrivare a giocarsi la finale può creare una tensione giusta – spiega il mister – Non bisogna, però, andare oltre. Le finali bisogna giocarle in campo e non fuori. Mancano più di dieci giorni, se cominciamo a giocarla adesso arriviamo il giorno della partita che non riusciamo neanche a cammninare dalla tensione. Come si ferma Messi? Con lui è molto difficile, perché quando prende palla non sai dove va. Credo, comunque, che quest'anno il Barcellona gioca in maniera diversa da quello che avevo affrontato con il Milan. Rispetto a quello di Guardiola, Luis Enrique gioca con un centravanti. Dovremo essere molto bravi e fare una partita giusta, per evitare i rifornimenti ai tre davanti".

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