Juventus, Allegri: “Il gol di Muntari? Ho sbagliato, quel Milan era più forte”

Tre anni dopo Massimiliano Allegri fa dietrofront. E' trascorso molto tempo dall'ormai famoso "gol di Muntari" in un Milan-Juventus passato alla storia. Un episodio quello del gol non convalidato al ghanese nonostante il pallone fosse stato recuperato da Buffon ampiamente dentro la porta, che scatenò una serie di polemiche feroci. Tra i protagonisti di quest'ultime anche Massimiliano Allegri, all'epoca tecnico del Milan. Sono cambiate tante cose da quella notte di San Siro, soprattutto per il mister che è reduce da una prima trionfale annata sulla panchina della Juve. In una lunga intervista concessa a GazzettaTv, il mister toscano è tornato su quell'episodio ammettendo di avere sbagliato: "Sicuramente in quel momento lì sbagliai io, perché non dovevo fare dialettica con la Juventus. Noi eravamo i più forti, eravamo in testa al campionato ed era successo un episodio che nel calcio può capitare".
Il tecnico che ha recentemente rinnovato il suo contratto con la Juventus, ne ha approfittato anche per fare il punto sulla sua carriera. Dal Cagliari, al Milan fino alla Juve, tutto con quel pizzico di incoscienza che non fa mai male: "L'incoscienza mi è servita a Torino ma anche a Cagliari. Quando sono arrivato mi dicevano di fare attenzione a Cellino che era matto e mi avrebbe mandato via dopo due giornate. Così non è stato. Ripeto, mi è tornata utile l'incoscienza. Buffon per esempio mi ha colpito perché ha una sana follia, fa parte di tutti però. A Torino percepivo che piano piano avrei conquistato i tifosi grazie alla squadra. Era normale che potessero essere diffidenti, come quando un fidanzato lascia la fidanzato. Conte era la fidanzata. C'è stato così un percorso grazie anche alle prestazioni e ai risultati. Alla fine sono arrivati tutti insieme poi".
Una battuta anche sulla stagione appena archiviata e sui momenti topici, soprattutto sulla finale di Champions League: "La finale di Berlino? Mi spiace perché abbiamo fatto una bella partita. La sensazione era che potessimo farcela, sapevo che facendo gol noi avremmo vinto. Ci voleva una finale in più per avere una consapevolezza totale e batterli. Il rammarico di fine gara infatti era più che altro per la non convinzione avuta, perché avevamo davanti il Barcellona, i più forti al mondo. Tutti si aspettavano perdessimo 3-0, così invece ci è rimasto un po di traverso".