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Juventus, Allegri esalta Pjanic: “Uno dei migliori centrocampisti d’Europa”

Il tecnico bianconero “apre” al possibile arrivo del bosniaco, poi precisa: “Non l’ho mai chiamato, non mi sarei mai permesso”
A cura di Giuseppe Cozzolino
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Massimiliano Allegri si prepara alla finale di Coppa Italia contro il Milan a modo suo. Il tecnico toscano non ha apprezzato il calo avuto a Verona, con la Juventus già campione d'Italia uscita sconfitta dall'ultima in classifica e già retrocessa: a favore della squadra c'erano sì le tante assenze tra squalifiche ed infortunati, ma a non piacere è stato l'atteggiamento in campo dei bianconeri, distratti, superficiali e con la testa altrove. Qualcosa di già visto in stagione (soprattutto nelle prime gare). Un atteggiamento che non è piaciuto ad Allegri e che è suonato come un campanello d'allarme in vista del Milan: un avversario che, sulla carta, non dovrebbe avere scampo contro il ciclone-bianconero. A patto però che la Juventus scenda in campo da Juventus.

"All'inizio avevamo un atteggiamento sbagliato", ha spiegato Allegri a Sky Sport, "se uno è molle, magari gli avversari ti fanno gol da 30 metri. Un episodio simbolo è il secondo gol che abbiamo subito a Roma. Se si guarda la reazione dei giocatori, ci si rende conto che non si era ancora dentro la stagione. A Sassuolo invece", ha spiegato il tecnico riguardo la gara che dato la "svolta" della stagione con una sconfitta che ha fatto da spartiacque al filotto di vittorie bianconere, "avevamo subito gol sull'unico tiro in porta, su punizione, e noi, invece, avevamo sbagliato 3-4 occasioni nitide. Così, dopo le parole di Buffon, abbiamo deciso di ripartire dalle basi. Mi ricordo che dissi: "dobbiamo lottare per salvarci". Quattro giorni dopo, ad Empoli, abbiamo fatto una brutta partita e, nello spogliatoio, nonostante la vittoria, eravamo ancora tristi e preoccupati. Lì ho capito che eravamo sulla strada giusta".

Un Allegri pedagogico: le vittorie degli anni passati, la finale di Champions di maggio scorso, i tanti applausi ricevuti dal collettivo e dai singoli, avevano fatto perdere la concentrazione ad una squadra giovane ed in fase di assestamento. Dopo, però, la Juventus non ha praticamente sbagliato più nulla, andandosi a prendere uno scudetto che sembrava una chimera. Adesso però bisogna puntare ai record: la Coppa Italia permetterebbe di vincere, per il secondo anno consecutivo, tutti i titoli italiani, cosa mai riuscita prima. E dunque, Coppa Italia contro il Milan prima, poi si penserà al prossimo anno: obiettivo la Supercoppa contro il Milan, il sesto scudetto e magari quella Champions che continua a sfuggire dalle mani bianconere. Magari con qualche rinforzo in più.

"Sarà una sfida con noi stessi, mi aspetto qualità e spessore morale", ha spiegato Allegri, che poi sulla vicenda Pjanic ha precisato: "Si tratta di uno dei più bravi centrocampisti in Europa, ma io non l'ho mai chiamato. Non mi sarei permesso". Ma l'affare è nell'aria e probabilmente si farà: il primo rinforzo di Allegri, dunque, arriverà dalla Capitale. Per una Juve formato Europa.

 
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