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Juventus, Alex Sandro: “Se spendo 300 euro in una sera mi sento in colpa”

Il terzino brasiliano parla dei suoi esordi e dell’esperienza bianconera: “Torino come città è un po’ difficile per un brasiliano. Ci sono posti per divertirsi, ma per un turista può sembrare noiosa. La Juventus? Gli allenamenti sono sempre duri, ma qui ancora di più. Qui c’è un’organizzazione pazzesca, è una grande azienda dove si prendono cura di qualsiasi cosa”.
A cura di Alberto Pucci
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Rimasto alla Juventus nonostante la corte serrata di diversi club europei, Alex Sandro si è raccontato in un'intervista televisiva andata in onda in Brasile. Ai microfoni del noto presentatore Raiam Santos, il terzino brasiliano ha riavvolto il nastro ed è tornato con la memoria al periodo dei primi calci ad un pallone. "Quando entrai a far parte delle giovanili dell’Atletico Paranaense, avevo 15 anni e guadagnavo appena 100 dollari al mese", ha spiegato il giocatore di Maurizio Sarri.

Il primo successo

"Il club però mi mise tutto a disposizione: casa, cibo e lezioni scolastiche – ha continuato Alex Sandro – Di quei soldi che guadagnavo ne spendevo 50 e il resto lo risparmiavo. Il mio primo successo ottenuto grazie al calcio fu quando risparmiai 300 dollari e li diedi ai miei genitori. Usarono quei soldi per dipingere la facciata della nostra casa. Avrei potuto comprare qualsiasi cosa, ma in quel momento dovevo aiutare la mia famiglia. ​Molte volte, quando oggi esco con la mia famiglia, succede magari di spendere anche 300 euro in una serata. Poi, però, mi chiedo a quanti real brasiliani equivalgono e mi sento un po' in colpa di aver speso così tanti soldi in una sola sera".

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L'elogio a Douglas Costa

Nella lunga intervista, Alex Sandro ha anche parlato della sua esperienza bianconera: "Gli allenamenti sono sempre duri, ma qui ancora di più. I primi mesi sono difficili per tutti, anche per me lo è stato: mi sono sempre detto che prima o poi mi sarei abituato, e così è successo. Qui c'è un'organizzazione pazzesca, è una grande azienda dove si prendono cura di qualsiasi cosa. Torino come città è però un po' difficile per un brasiliano. Ci sono posti per divertirsi, ma per un turista può sembrare noiosa. Penso che sia anche per questo che i brasiliani non sono rimasti tanto alla Juve in passato".

Tra i giocatori che hanno maggiormente colpito il brasiliano c'è il connazionale Douglas Costa: "È uno dei giocatori più difficili che abbia mai fronteggiato. Trattenerlo è quasi impossibile, se poi ti scappa via dimenticatelo – ha concluso sorridendo – Allenarmi con giocatori come lui, Cristiano Ronaldo, Dybala o Bernardeschi mi aiuta a crescere molto e mi dà più fiducia in vista delle partite importanti, come ad esempio quelle di Champions League".

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