Juventus, Agnelli agli azionisti: “Noi vincenti, ma il gap con le big d’Europa colpa del sistema”

La sconfitta per 1-0 al Vicente Calderon ha lasciato il segno. E l'amarezza, per aver cullato per più di un'ora il sogno di tornare dalla Spagna con un risultato utile importantissimo ai fini della classifica e in ottica qualificazione. Anche perché i bianconeri hanno giocato alla pari contro i campioni di Liga e vice campioni di Champions, una squadra più abituata a vincere e a calcare i panorami internazinali con altro piglio. Non a caso, gli uomini di Allegri hanno spesso sofferto e morso il freno, ma era tutto previsto: nessuno ha mai raccontato un'altra storia. Però, tra le righe, un'altra storia c'è ed è quella di una squadra – quella bianconera – che sta dando più di quanto il sistema calcio stia dando alla società. Questo in sintesi il pensiero odierno di Andrea Agnelli, presidente bianconero che ha scritto agli azionisti in occasione della chiusura del bilancio al 30 novembre 2014 che ha confermato totale fiducia ad Allegri e che ha rilanciato le accuse verso la Federcalcio che non tutela le proprie società calcistiche.
Necessità di riforme, ma non con Tavecchio&co. Ogni riferimento non è un casuale perché nel mirino di Agnelli c'è sia il presidente della FIGC Carlo Tavecchio sia un sistema nel suo insieme incapace per l'ennesima volta di migliorarsi e produrre circoli virtuosi anzichè viziosi: "Il nostro calcio ha necessità di grandi misure di carattere domestico e di un nuovo slancio verso i mercati internazionali. Cambiare questo stato di cose è un’operazione complessa che ha i caratteri della massima urgenza per raggiungere gli obiettivi che ci prefissiamo. Fin dall’inizio del mio mandato ho segnalato la necessità e l’urgenza di alcune riforme strutturali di ‘sistema’"
Gap europeo figlio di una Federcalcio inesistente. Non a caso, proprio un sistema atavico e arrugginito sta trasportando in fondo tutti club, malgrado gli sforzi dei singoli. Per Agnelli è questo il principale motivo per cui tra le squadre di Serie A e l'Europa c'è una differenza strutturale che non può essere modificata anche se singolarmente i dirigenti fanno di tutto per colmare il vuoto creato da una Federazione inesistente: "Per acquisire una reale dimensione sportiva e commerciale internazionale sono fondamentali alcuni fattori, purtroppo non tutti da noi direttamente controllabili. I limiti del sistema, cui accennavo prima, stanno già circoscrivendo alcune importanti opportunità di sviluppo. Il bilancio che sottoponiamo alla vostra approvazione segna un crocevia nella storia recente della Juventus. Le sfide che dovremo affrontare nei prossimi anni sono tuttavia ancora più impegnative. Se in Italia, infatti, il ritorno alla competitività è sancito da questo bilancio e da una striscia storica di tre scudetti consecutivi, i fondamentali economici dei competitor internazionali ci mettono di fronte ad una realtà evidente: il gap con i migliori club europei rimane elevato e il divario va ridotto per permetterci di aspirare a risultati in linea con la nostra storia internazionale".
Il progetto saldo nelle mani di Allegri. Infine un pensiero alla propria squadra, la Juventus che malgrado il ridimensionamento in Coppa contro l'Atletico sta vivendo un momento sportivo unico, anche grazie al nuovo tecnico Max Allegri cui Agnelli conferma la propria stima e sottolinea la validità della scelta fatta in estate: "Sulla nostra strada, in questi quattro anni, abbiamo potuto avvalerci di grandi professionalità: Giuseppe Marotta e Aldo Mazzia rappresentano i vertici di questo club, che ha nei suoi organici persone di grande qualità, Fabio Paratici, Pavel Nedved e Francesco Calvo su tutti, che perseguono con tenacia gli obiettivi della società. Antonio Conte, cui va il ringraziamento di tutti, ha deciso per sé un nuovo percorso professionale. Il nostro impegno è oggi a sostegno di un nuovo allenatore: Massimiliano Allegri, un vincente, che ha già portato tra noi nuova passione e un nuovo desiderio di sfidare tutto e tutti