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Juve toto-allenatore se va via Conte: Allegri, Mihajlovic, Spalletti, Montella in lizza

Le parole di Antonio Conte dopo la gara con la Roma hanno rinfocolato i dubbi sul futuro della panchina bianconera.
A cura di Maurizio De Santis
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Antonio Conte resterà alla Juventus? Dal tormentone Paul Pogba (che sembra aver confermato la volontà di indossare ancora la maglia bianconera) al toto allenatore rinfocolato dalle parole del tecnico dopo la gara contro la Roma e dal mancato incontro con la dirigenza per discutere del rinnovo. Calciomercato (quattro gli acquisti richiesti da Conte), obiettivi da raggiungere, una squadra da puntellare per far sì che resti su un livello di competitività alto in Italia e sia in grado di non fare da comparsa in Europa come accaduto finora: sul tavolo sono tante le questioni da discutere e il club – qualora l'intesa sul rinnovo fino al 2017 non arrivasse – ha già una strategia alternativa. Strategia che contempla una rosa di quattro nomi quali possibili successori sulla panchina bianconera: si tratta di due allenatori ‘emergenti' e altrettanti d'esperienza.

Emergenti. Vincenzo Montella della Fiorentina è il tecnico che, grazie alla sua esperienza alla Fiorentina, ha confermato le ottime impressioni destate già ai tempi del Catania. Vicino alla panchina del Napoli per il post Mazzarri, i Della Valle hanno puntato su di lui per costruire una squadra in grado di tentare l'assalto alla Champions: fallito l'anno scorso nel braccio di ferro col Milan, è sfumato anche in questa stagione a causa anche della lunga serie d'infortuni (i più pesanti sono stati quelli di Giuseppe Rossi e Mario Gomez). Montella ha un contratto con i toscani fino al 2017 e una clausola rescissoria di 7 milioni di euro, situazione che – al di là delle legittime ambizioni del tecnico – aggiunge ostacoli a un'eventuale operazione. L'altro nome è Sinisa Mihajlovic, l'ex ct della Serbia ed ex calciatore di Inter, Lazio e Samp. Chiamato alla guida dei blucerchiati per sostituire Delio Rossi, è riuscito a risollevare la squadra dandole un gioco, un'identità tattica e quel carattere che difettava ai liguri. Mihajlovic non ha ancora definito la propria posizione con la Samp (il suo nome è stato accostato anche alla Lazio, che pensa a lui per il post Edy Reja) e resta una possibilità da tenere in considerazione.

Più esperti. Luciano Spalletti (esonerato dallo Zenit San Pietroburgo) pure è tra i preferiti ma la pista che conduce all'ex tecnico della Roma presenta insidie: la prima è il costo dell'operazione, considerato che il club russo non ha ancora raggiunto un accordo per un'eventuale buonuscita (e nemmeno ha intenzione di lasciarlo partire a buon mercato) e l'ingaggio da 4 milioni di euro a stagione è alto; la seconda è che su Spalletti punta forte il Milan, che lo ha individuato quale allenatore cui assegnare la rifondazione della squadra. C'è un altro ex rossonero nel mirino, si tratta di Massimiliano Allegri che fino a qualche settimana fa sembrava potesse accomodarsi sulla panchina del Tottenham (in Premier League) e invece adesso torna di moda per la Serie A dopo l'esonero incassato dalle parti di Milanello. Perde terreno, invece, l'ipotesi relativa a Roberto Mancini (che a fine stagione dirà addio al Galatasaray) per i suoi trascorsi interisti poco graditi alla piazza. Zidane? Nome suggestivo ma sarebbe un azzardo considerata la poca esperienza accumulata finora.

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