Juve-Roma, sfida ad alta tensione. Gli errori arbitrali più clamorosi del passato
E’ una delle gare di campionato più emozionanti, ma ricche di tensione, della storia della Serie A. Si perché Juventus-Roma, la sfida fra le attuali prime due forze del nostro campionato italiano, che andrà in scena sabato prossimo nell’anticipo delle 20.45, è stata sempre condizionata anche da alcune conduzioni arbitrali del tutto discutibili. Sarà importante quindi capire chi, in questa ennesima sfida, che si giocherà allo “Juventus Stadium”, arbitrerà uno dei match più caldi della stagione e che quest’anno, già a dicembre, può dire tanto per la corsa finale allo scudetto. Scopriamo quindi quali sono stati nella storia i match fra Juventus e Roma più celebri per errori arbitrali.
I primi “dubbi” nel maggio del 1981
È stata la partita famosa soprattutto per quel noto gol-di-Turone. Nella stagione 1980-81, in un campionato quasi interamente dominato dalla Juventus e dalla Roma, si arrivò a giocare questa partita praticamente come ci arrivano quest’anno le due squadre: la Juventus prima e la Roma seconda. Due squadre che potevano contare davvero su una rosa veramente forte: la Roma era allenata da Nils Liedholm e aveva acquistato il centrocampista brasiliano Paulo Roberto Falcão proprio all’inizio di quella stagione; la Juventus, allenata da Trapattoni, schierava gran parte dei giocatori titolari della nazionale italiana tra cui Zoff, Gentile, Scirea, Tardelli e Bettega.
Una partita piena zeppa di falli e scorrettezze, cartellini e interventi al limite della regolarità, giocata male da tutte e due le squadre. Il risultato non si spostò mai dallo 0-0 ma un gol la Roma lo segnò, al 75°, con il difensore Maurizio Ramon Turone, che mise in gol di testa una palla passata da Pruzzo e che avrebbe potuto significare tanto per le sorti del campionato giallorosso. Il gol fu prima convalidato dall’arbitro e poi subito annullato per un contestato fuorigioco di cui si discute ancora oggi. La Juventus mantenne il punto di vantaggio, vinse poi le ultime due partite del campionato e quindi lo scudetto.
Anni ’90, Juve batte Roma fra le proteste di Mazzone
Il campionato 1994-1995, vinto poi dalla Juventus che in quella stagione era a secco di successi nazionali da circa nove anni, fu il primo con Marcello Lippi come allenatore. La Roma era allenata da Carlo Mazzone idolo ancora oggi della curva giallorossa e che a Roma viene ricordato come il tecnico più amato nella capitale. Di lui, le statistiche, parlano anche di un allenatore che ha stabilito il record di partite da allenatore in Serie A (795). La gara in questione, fra la sua Roma e la Juventus, giocata il 15 gennaio del 1995, si sbloccò a causa di un “colpo di testa” del guardalinee.
Al 31° infatti, quando il risultato era ancora fermo sullo 0-0, Aldair stava battendo una rimessa laterale con le mani indirizzando la palla verso il portiere che allora era Giovanni Cervone. Ma qui successe l’episodio più inaspettato. Il guardalinee che stava passando alle spalle di Aldair urtò involontariamente la palla con la testa al momento della rimessa facendola scivolare dalle mani del brasiliano, che non riuscì a non farla finire in campo. L’arbitro non interruppe il gioco e Ravanelli si fiondò su quella palla prima di Cervone e lo scavalcò con un pallonetto. La furia di Mazzone, le proteste generali però, non fermarono la Juventus che poi ne segnò altri due in un clima teso contrassegnato da falli, proteste ed espulsioni.
L’ultimo match che portò alla sospensione di Rocchi
Tre rigori, una barcata di falli, un espulso e sei gialli in un tempo. Fu anche questo Juventus-Roma stagione 2014/2015 finita 3-2 per i bianconeri. L’arbitro era Rocchi e si capì subito che non era in serata quando al 26°, Totti si impuntò a voler recuperar palla su Pirlo: fallo, punizione. Sul tiro Maicon (in barriera) toccò di braccio, praticamente sulla linea. Rocchi fischiò, Tevez trasformò, e Garcia cominciò a mimare l’ormai famoso gesto del violino venendo poi cacciato. Parapiglia, scattò “la cosiddetta caccia all’uomo” con la panchina giallorossa che quasi venne alle mani coi tifosi seduti dietro. Rocchi però evidentemente capì l’errore e dopo una punizione dell’ex Pjanic buttata in mezzo, un placcaggio piuttosto blando di Lichtsteiner su Totti, fu considerato falloso e punito con un calcio di rigore che trasformerò poi proprio il capitano.
Ma i rigori non finirono perché al 47° Pjanic toccò Pogba al limite dell’area (nettamente fuori), Rocchi fischiò rigore fra mega risse sfiorate in campo e spintoni anche allo stesso arbitro. Tevez trasformò in rete. Ma dopo il gol di Iturbe del temporaneo 2-2, ci fu il tempo per l’ennesima svista. Bonucci tirò al volo dalla distanza su respinta della difesa romanista, Vidal, che copriva la visuale del portiere, era in una posizione di fuorigioco attiva ma nulla fu segnalato da Rocchi che assegnò il gol ai bianconeri. Nel finale il nervosismo salì alle stelle con l’espulsione di Morata e Manolas per reciproche scorrettezze.